lunedì 13 luglio 2015

INTERLUDIO 2 - Noi non siamo pronti

Si svegliò di soprassalto, sudato, ansimante.
Gli occhi impiegarono diversi istanti ad abituarsi all'oscurità della misera stanzetta d'albergo che aveva eletto a propria abitazione da due mesi a quella parte; quando il suo braccio sinistro ritornò alla forma antropomorfa originale abbandonando quella della canna di un grosso fucile mitragliatore, percepì semplicemente il cambiamento di peso e il restringersi delle sue ossa, ma non riuscì a vedere nulla.
Si abbandonò sul letto, sfinito.
Ancora un'altra volta lo stesso sogno, lo stesso, terribile incubo rigonfio di morte, distruzione e nero vuoto.
Ma chi voleva prendere in giro? Non era affatto un sogno. Nel suo caso, non era mai "soltanto un sogno".



Lentamente si mise seduto sul letto, quindi si alzò; i suoi movimenti erano rigidi e macchinosi, retaggio più dell'età avanzata che del senso di stanchezza.
Nel buio lanciò una mano verso il piccolo comodino di legno e tastò cieco fino ad afferrare il piccolo pezzetto di carbone: era lì, freddo, secco, quasi ad aspettarlo.
Si guardò attorno nell'oscurità, cercando di ricordare una porzione delle pareti della stanza ancora priva di qualsiasi sua espressione artistica; non ne era sicuro, quella storia andava avanti davvero da troppe notti.
Sfiorò i muri per qualche istante, salì con i piedi sul letto per raggiungere un piccolo quadratino di intonaco ancora intonso, quindi prese a raschiare con forza con il pezzetto di carbone.
Scrisse "Noi non siamo pronti", con la sua calligrafia (già caotica di suo) resa ancora più incomprensibile dalla situazione intera.

Diciasette lettere, quattro parole. Le stesse diciassette lettere e quattro parole con le quali aveva occupato tutta la camera.

"Non non siamo pronti"

martedì 7 luglio 2015

INCOMPLETI - 31/08/2032 - Sceneggiatore

Attratto dai rumori al piano di sopra, Kanon si catapultò verso il vano dell'ascensore: le porte che aveva divelto con la propria forza pochi attimi prima giacevano ancora sul pavimento del corridoio del 2° piano del laboratorio.
Il vano dava sul nulla e a qualche metro di distanza, in alto, si trovava la cabina dell'ascensore, bloccata.
Da ancora più sopra provenivano alcune voci... chiaramente umane.
Senza riuscire a capire il numero degli uomini presenti (comunque sicuramente più di due), Kanon riuscì a percepire alcuni stralci delle loro conversazioni, soffocate dai metri che li separavano e dal metallo delle pareti del laboratorio F; parlavano a monosillabi, in un modo sicuramente marziale e impostato, quasi militaresco, discutendo di come fare a raggiungere gli altri piani sotterranei della struttura: uno degli uomini, di questo Kanon riusciva a esserne abbastanza sicuro, citò più volte un fantomatico "3° piano".


Kanon riflettè rapidamente su quegli uomini, sulla loro presenza e sulle loro parole.
Da qualche parte, nei ricordi del giovane Duke, si trovava qualche accenno a una milizia privata di proprietà di Oliver Logan, magnate delle "Logan Industries" a cui apparteneva quel piccolo laboratorio: probabilmente si trattava proprio di membri di questo corpo privato, giunti a pacificare la situazione prima delle Forze dell'Ordine. Una prassi normale nelle grandi aziende come le "Logan Industries". Di certo il loro passaggio nel laboratorio non avrebbe lasciato la presenza di niente di preoccupante, anormale... o vivo.
Con una rapida valutazione sommaria, immaginò che la squadra avrebbe impiegato diversi minuti per raggiungere il 2° piano e per perlustrare il 1°, ma di certo non troppo perché lui potesse prendersela comoda nella ricerca di sua madre, ancora dispersa nel laboratorio.
Infine, riflettà sull'esistenza di questo "3° piano"... secondo i flash mnemonici della personalità di Duke che era riuscito a conservare nell'ultima sua "trasformazione", nei piccoli laboratori delle Logan Industries non esistevano strutture a tre piani.

- C'è qualcosa di strano, qui. - pensò Kanon. - Ma se davvero un 3° piano esiste... dove si trova e com'è collegato a questo? -


NON GDR
Che dire... i Lanci di Ingegno ti sono andati particolarmente bene! =)

INCOMPLETI - 31/08/2032 - KANON



Stava seguendo le orme quando sentì un tonfo sordo provenire dal piano di sopra...
                          'Altri schifosi esseri, andiamo a salutarli' 
e si precipitò all'ascensore bloccato, senza preoccuparsi di come superarlo per raggiungere gli 'scienziati', dopotutto Kanon aveva preso il controllo e un modo per passare l'avrebbe sicuramente trovato!

lunedì 6 luglio 2015

INCOMPLETI - 31/08/2032 - Sceneggiatore

Con gli occhi fissi sulla moquette del pavimento del secondo piano del laboratorio, Kanon seguì le impronte che dipartivano dalla stanza che aveva appena visitato fino alla fine del corridoio: allo stesso tempo, teneva gli altri sensi (potenziati, essendo attiva quella sua particolare personalità) ben allerta, per scorgere il più possibile altri segnali di pericolo.
Arrivato fino al muro che delimitava il piano, Kanon cominciò a faticare a mantenere l'attenzione sulle orme che stava seguendo; in quel punto, proprio davanti a una grossa lavagna (ora sporca e dal contenuto totalmente illeggibile, ma che nei ricordi che condivideva con Duke sapeva riportare informazioni sui turni dei ricercatori impegnati in quello specifico laboratorio), le impronte di quelli che fino a poco tempo prima erano colleghi di sua madre si facevano più confuse, caotiche, si coprivano l'una con l'altra. Curiosamente, alcune di loro sembravano proprio provenire dalla parete stessa...

Improvvisamente l'attenzione di Kanon venne catturata da un rumore sordo e secco, seguito da una breve serie di rumori più rapidi e soffocati, tutti quanti provenienti indubbiamente dal piano superiore della struttura... lo stesso che aveva attraversato lui qualche minuto prima.



NON GDR
Nell'immagine, la tua situazione, Kanon.
Come detto, alcune delle poche impronte che riesci a identificare con chiarezza nei pressi della parete sembrano provenire dalla parete stessa... ma i rumori che hai sentito al piano di sopra, da chi (o che cosa) proverranno?
A te!

mercoledì 1 luglio 2015

INCOMPLETI - 31/08/2032 - KANON




Perlustrando la stanza aveva trovato solo vetri rotti, macchie di sangue e fascicoli inutili, quando Kanon prendeva il controllo infatti non c'era spazio per le indagini, o per fermarsi a leggere di inutili esperimenti...l'istinto comandava e anche questa volta non lo aveva tradito!
Era riuscito a trovare delle impronte lasciate sul pavimento da qualche scienziato, o da qualche schifoso essere in cui lo scienziato si era trasformato, e senza farsi altre domande inizio a correre nella direzione delle tracce...

                                  'forse posso divertirmi ancora un pò eheheh'