sabato 31 gennaio 2015
INCOMPLETI - 31/08/2032 - KANON
Duke McEwans era appena tornato da un'altra giornata di lavoro nel suo laboratorio alle Logan Industries con la madre Susy, che al momento stava mettendo sù qualcosa per cena nella stanza affianco, mentre lui controllava le mail sul pc... nulla di nuovo dalla sua ultima ''uscita'' notturna, vita piatta e monotona... sempre che monotona potesse essere con i suoi problemi di personalità, che spesso lo portavano in situazioni... interessanti ecco! mentre scorreva le mail sentì il consueto pizzicore e la voce proveniente dalla parte più oscura della sua coscienza:
'FAMMI USCIREEEE!DIVERTIAMOCI UN PO'!'
Iniziando ad allarmarsi controllò l'orologio, erano passate più di 8 ore dall'ultima dose.. aprì con mani tremati lo zaino e tirò fuori il camice, cercando la scatolina metallica nascosta in una tasca interna da lui appositamente cucita.. aperta la scatola però rimase impietrito, ne restavano solo due!
Dicendo alla madre che tardava per la cena si precipitò in camera sua, alzo il letto e scese per la scala segreta che portava al suo laboratorio, pieno di diverse attrezzature e macchinari, comprati negli anni.. arrivato al bancone principale si mise febbrilmente al lavoro mettendo in produzione la dose completa che era in grado di produrre, 10 pillole... si tranquillizzò non appena il procedimento fu avviato, ora i suoi macchinari avrebbero fatto il resto e mentre l'Altro,o meglio Kanon spingeva per uscire, trangugiò una pillola e si lasciò crollare sulla sua poltrona vicino al grande schermo collegato ai vari computer del laboratorio..si stava per addormentare quando il viso di sua madre apparve nello schermo urlando: 'Duke è passata un'ora, vieni immediatamente sù che la cena si fredda'
'Arrivo arrivo, stavo lavorando..' rispose Duke alzandosi dalla comoda poltrona e spegnendo lo schermo... 'che noia quando si mette, uno non può manco rilassarsi un attimo che subito..' e continuando a brontolare tornò al piano di sopra e cenò con la madre..
La serata passò senza intoppi e dopo cena i due guardarono insieme un film mentre parlavano di lavoro..verso le undici Duke tornò nel suo laboratorio e vide con piacere che le pillole erano quasi pronte, l'indomani la sua scatolina sarebbe di nuovo tornata piena e senza pensarci lascio il camice sulla poltrona, con l'ultima pillola nella tasca..
Tornato in camera si buttò sul letto pronto a godersi una notte di sonno ristoratore e così fù, finchè non si svegliò di soprassalto e...
giovedì 29 gennaio 2015
CAVALIERI - 29/08/2032 - Sceneggiatore
Lo sguardo furioso e infastidito di Kevin non scomparve, quando Santhiago gli puntò contro la canna del proprio fucile laser.
Quante volte si era trovato prigioniero in Kosovo, in Iraq... diavolo, in Congo l'avevano torturato per giorni e lui non aveva urlato nemmeno una volta: i mercenari che arrivavano alla sua età, e ad avere un "curriculum" come il suo, non erano persone come tutte le altre. Di certo, non erano come quegli idioti mascherati che gli avevano appioppato per il furto al Museo... men che meno come l'idiota che se ne stava svenuto o morto vicino al vigilante in armatura.
Senza staccare gli occhi da Santhiago, Kevin continuò a indietreggiare lentamente verso il materasso, verso la valigetta nera alle sue spalle.
- Oh, perché non dovrei esserlo? Non credo proprio che qualunque cosa tu possa farmi sia peggio di quello che mi aspetta se mi trovano qui. Me ne stavo andando, qualche minuto fa, prima che quell'idiota mi interrompesse e tu arrivassi catapultandoti dentro come un bulldozer -
- Chi mi ha commissionato il furto, chiedi... beh, amico, segnati questo nome, "Cerberus", perché se tutto va come deve andare presto lo sentirai di nuovo! -
NON GDR
Hai tentato una prova di Convincere/Intimidire, che non sembra aver scosso troppo i nervi del mercenario.
Così, su due piedi, il nome "Cerberus" non ti dice assolutamente niente... a parte riportarti alla mente l'iconografia comune del cane a tre teste (l'immagine è a puro scopo esemplificativo xD).
CAVALIERI - 29/08/2032 - SANTHIAGO
Disse con tono di voce basso, sollevando l'arma e puntandola su Kevin. Era sorpreso di vederlo lì. Dal ragionamento che si era fatto in testa, dall'atteggiamento che aveva avuto lo scagnozzo sulla porta, non se lo aspettava. Poco male. Era ora di recuperare delle info.
"Adesso io e te parleremo un poco..." disse Santhiago con tono calmo.
"Mi dirai chi ti ha commissionato il furto...ed in cambio io ti dirò il mio nome. Siamo intesi? Ti dico la verità, spero che tu non sia d'accordo con me..." disse con tono serio. Sempre con l'arma puntata verso Kevin, aspettò la prossima mossa del suo avversario.
"Adesso io e te parleremo un poco..." disse Santhiago con tono calmo.
"Mi dirai chi ti ha commissionato il furto...ed in cambio io ti dirò il mio nome. Siamo intesi? Ti dico la verità, spero che tu non sia d'accordo con me..." disse con tono serio. Sempre con l'arma puntata verso Kevin, aspettò la prossima mossa del suo avversario.
martedì 27 gennaio 2015
CAVALIERI - 29/08/2032 - Sceneggiatore
Santhiago si lanciò alla carica, abbattendo i pesanti stivali della propria armatura potenziata sull'asfalto urbano con violenza, e facendo rimbombare vistosamente i propri passi: a ogni riverbero dello scontro tra il manto stradale e l'acciaio, il suo cuore aveva un sobbalzo.
Nelle prime notti che aveva passato "di pattuglia", aveva scoperto l'eccitante sensazione dell'incutere paura nei piccoli criminali del suo quartiere provenendo dalle ombre... ma doveva ammetterlo, far sapere loro che stava arrivando poteva essere altrettanto soddisfacente.
Quando raggiunse l'inizio della scalinata che portava al seminterrato, vide distintamente la figura di Kevin Logue oltre l'uscio.
Aveva abbandonato il giubbotto antiproiettile e gran parte dell'equipaggiamento che aveva mostrato al Museo, e portava ora semplicemente una canottiera bianca, che ne accentuava ancora di più il torso muscoloso; guardava esterrefatto in sua direzione, esattamente come lo scagnozzo ferito, che aprì la bocca incredulo, lasciando per la prima volta da quando si era rialzato dal salone del Museo la mano stretta sulla spalla destra ferita.
Santhiago non accennò a rallentare il passo, superando di volata la scalinata.
Immediatamente, Kevin si rifugiò all'interno del seminterrato, allontanandosi il più possibile dall'uscio. Lo scagnozzo non fu così fortunato e l'intera massa in armatura del vigilante gli venne addosso, sbalzandolo dentro la stanza e schiacciandone il corpo contro la struttura di ferro arrugginito di un'esile balaustra.
Quando Santhiago si riebbe dall'urto e si guardò attorno, comprese di star guardando lo spoglio covo di Kevin e della banda di rapinatori da un piccolo pianerottolo rialzato. Oltre la balaustra contro cui era accasciato il corpo senza forze (forse senza vita?) dello scagnozzo ferito, si trovavano semplicemente una larga scrivania di legno con sei sedie, un gran numero di scatoloni di carta aperti, una rastrelliera che probabilmente conteneva l'equipaggiamento e le armi per il colpo al Museo e un materasso grigiastro con sopra una coperta di lana infeltrita e una grossa valigia nera chiusa: ogni cosa era illuminata, a parte che dalla luce del giorno proveniente dalla porta aperta, anche da una serie di piccoli faretti al neon. La poca luce rende a malapena visibili una serie di scartoffie al di sopra della scrivania.
Kevin si trovava a poca distanza dal materasso, in piedi e con lo sguardo fisso sull'eroe, un'espressione furiosa sul volto.
- Ma chi diavolo sei? Hai mandato a monte il colpo... non credi di aver già fatto abbastanza, per mettermi nei guai? -
Mentre parlava, arretrava lentamente verso il materasso.
- Tu non ti rendi conto. Quando LORO sapranno che cos'è successo alla Pietra delle Ere verranno qui, in città. E voi non questo non lo volete. -
NON GDR
Interessante sviluppo!
Spero la piantina "casereccia" del seminterrato possa risultare sufficientemente utile per comprendere le posizioni; ovviamente il pallino verde sei tu, Santhiago, mentre quello rosso è Kevin.
CAVALIERI - 29/08/2032 - SANTHIAGO
Si sentiva eccitato mentre seguiva lo scagnozzo. Il suo piano sembrava funzionare. Quando vide lo scagnozzo mascherato svoltare in un vicolo particolarmente isolato, capì che forse erano arrivati. Così fu. Si nascose allora dietro alcuni bidoni, assicurandosi che le ombre gli facessero da mantello ed osservò la scena che si stava scolgendo davanti ai propri occhi.
<<KEVIN! Apri questa porta, andiamo... so che sei qui dentro!>>
Dunque lo scagnozzo si aspettava di trovare Kevin la dentro. Quando la porta si aprì e l'uomo iniziò a parlare con qualcuno Santhiago si fece sospettoso. Perchè non lo facevano entrare? Perchè lui non stava tentando di entrare? Era quasi sicuro che se fosse stato Kevin ad aprire la porta, a quest'ora quel tizio sarebbe stato già cadavere.
Quando scattò, con il fucile inbracciato, uscendo dal suo nascondiglio, diversi pensieri affollarono la sua mente in ordine sparso: il primo riguardò la felicità di indossare quell'armatura che potenziava oltre ogni limite le sue capacità fisiche. Sorrise la pensiero di lui bambino in fuga dai bulli del quartiere. Il secondo era legato al fatto che non si aspettava di trovare Kevin la dentro, sarebbe stato troppo facile, ma in ogni caso sperava di trovare qualche indizio o qualcosa di interessante. Il terzo fu rivolto al suo stomaco ed al fatto che il suo pranzo era stato interrotto e lui era cresciuto con un'alimentazione metodica. Saltare i pasti era qualcosa che lo scombussolava.
NON GDR
Santhiago si lancia di corsa, con il fucile in mano, contro i due che stanno parlando sulla porta. L'idea è una carica per cogliere di sorpresa i due e vedere poi quello che succede all'interno.
giovedì 22 gennaio 2015
CAVALIERI - 29/08/2032 - Sceneggiatore - Cambio Scena
Il ragazzo con la maschera, tenendosi una mano sulla spalla destra dove il colpo del fucile laser di Santhiago l'aveva colpito qualche istante prima, attraversò il varco nel muro senza guardarsi indietro.
Non rivolse nessuno sguardo ai "compagni", ancora distesi a terra come il manipolo di sbirri... non erano importanti.
Il tipo che li aveva reclutati, Kevin, era scappato, ma prima di farlo aveva distrutto quello che avrebbero dovuto portare via e consegnare: oramai la prospettiva di una paga era con ogni probabilità saltata, ma forse avrebbe potuto trovare una soluzione assieme a lui. Quella giornata, per lui, non sarebbe certo finita così!
Approfittò della confusione e della marea di persone che stavano accalcando la struttura del Museo di Storia Antica per dileguarsi, infilandosi nel dedalo di viuzze e strade laterali che componevano quella parte di Rain City.
Qualcuno lo degnò di qualche sguardo sorpreso, un paio di persone si avvicinarono anche per aiutarlo, vedendolo ferito, ma lui procedette incurante per la propria strada senza, il fiatone e il dolore che minacciavano di bloccarlo a ogni istante.
A più riprese, sentì qualche rumore metallico provenire da poco dietro di lui, ma non ci fece troppo caso.
Doveva muoversi, oppure Kevin si sarebbe di certo dileguato.
Dopo qualche minuto, entrò nella strada secondaria in cui si trovava lo scantinato che quel Logue utilizzava da mesi come rifugio, lo stesso posto nel quale avevano pianificato il colpo; pochi istanti ancora e scavalcò di volata la ringhiera che precedeva la porta del salone interrato. La spalla ferita espresse tutto il suo disappunto per il gesto rapido e violento, ma nonostante tutto prese ad armeggiare con la porta di ferro.
Chiusa. E ovviamente era Kevin ad avere con sé la chiave.
Si guardò attorno con circospezione, quindi vi battè ripetutamente la mano sopra.
- KEVIN! Apri questa porta, andiamo... so che sei qui dentro!-
NON GDR
Bene, cambiamo nuovamente scena: al Museo siamo già stati parecchio, ed è ora di tentare una nuova "location". Nella mappa generale della "parte" di Rain City compresa in questa avventura, vedete la sua posizione rispetto alle altre già visitate, segnata dal puntino blu.
Santhiago, il tuo piano ha (più o meno) funzionato: hai lasciato la struttura del Museo e hai seguito lo scagnozzo mascherato senza che questi riuscisse a vederti (certo, dolore e fretta ti hanno aiutato); ho immaginato che non prendessi la via dei tetti, perché sarebbe stato un po' complesso da gestire, ma che invece usassi la mappatura delle fogne che ben conosci per stargli appresso.
Comunque sia, hai recuperato tutti i punti Vigore.
Ora ti trovi davanti al covo della banda mascherata, a cui ti ha condotto proprio lo scagnozzo ferito.
La porta si è appena aperta, e lui sta parlando con qualcuno che non riesci a vedere, dall'angolazione in cui sei.
Che fai?
CAVALIERI - 29/08/2032 - SANTHIAGO
Tutto girava intorno a lui, come se il centro dell'equilibrio fosse fuori uso. Notò solo in quell'istante che tutto era ovattato. Rumori. Persino le immagini gli sembravano, per quanto potessero esserlo, ovattate. Questa sensazione durò per un tempo indefinito. Quando Santhiago si riprese, la situazione era grosso modo questa: un bel numero di poliziotti svenuti alle spalle (proprio davanti alla porta della stanza) e un grosso buco nella parete opposta, sicuramente creato con dell'esplosivo (probabilmente era l'esplosivo, che Kevin aveva preso dal corpo del suo "scagnozzo").
Non aveva molto tempo per pensare, ma fortunatamente in questo, Santhiago, o meglio Mhone, era sempre stato in gamba. Altrimenti, quando era bambino, e quotidianamente inseguito dai bulletti di turno, non sarebbe mai sopravvissuto.
Come prima cosa si guardò intorno per capire se non ci fosse nessun polizziotto ferito o peggio.
A prima vista sembravano proprio solo svenuti per la forte esplosione. Meglio.
Stava per osservare l'oggetto distrutto da Kevin prima della fga, o meglio, quello che ne rimaneva, quando con la cosa dell'occhio vide uno degli scagnozzi che stava rialzandosi, evidentemente desideroso di tentare la fuga. Il primo istinto fu quello di stenderlo e consegnarlo alla polizia. Poi un piano si fece largo nella sua mente.
Raccolse un frammento dell'oggetto da terra. Lo avrebbe analizzato in seguito.
Appunto mentale: cercare su internet informazioni sull'oggetto distrutto.
Poi si diresse verso uno dei polizziotti, il più vicino. Lo fece appena rinvenire, con un paio di buffetti, solo per sussurrargli all'orecchio
"Di al commissario di lasciarmi in pace, non sono io il cattivo..."
il tutto senza perdere il contatto visivo con lo scagnozzo che stava fuggendo.
"Corri...corri mascherina...e portami dal tuo padrone..." pensò Santhiago.
NON GDR
Mi fermo qui nel caso ci dovessero essere degli sviluppi diversi, e per dare spazio al Master/Sceneggiatore di intervenire. L'idea di Santhiago è quella di lasciar fuggire lo scagnozzo. Uscire dietro a lui. Saltare su qualche tetto di qualche palazzo e seguirlo dall'alto. Se ho tempo, mi fermo di tanto in tanto a riposare per recuperare punti Vigore per poter così diventare invisibile il più a lungo possibile.
martedì 20 gennaio 2015
CAVALIERI - 29/08/2032 - Sceneggiatore
Santhiago arretrò di un passo, continuando a muovere la spada potenziata per tenere sotto pressione Kevin; quindi gli si fece incontro, colpendolo con un possente calcio all'addome: il criminale venne sospinto indietro con violenza, perdendo l'equilibrio e cadendo a terra.
Dolorante, Kevin fece per alzarsi.
Chi diavolo era questo tizio in armatura? Non l'avevano avvertito in merito, e di certo non l'avevano pagato abbastanza. Con uno scatto del busto, guardò la sfera di pietra che si trovava a terra vicino ai resti di vetro della teca che aveva infranto qualche istante prima, e poi il pacchetto che teneva in mano e che aveva sottratto al corpo senza forze di uno dei suoi uomini.
Poteva ancora farcela, forse...
Improvvisamente, al di sopra del suono squillante dell'allarme, una serie di passi e di ordini perentori occupò la sala del Museo di Storia Antica.
Sia Kevin che Santhiago osservarono il folto plotone di poliziotti prima appostato all'esterno della struttura mettersi in posizione, le armi puntate contro di loro.
Avevano messo in sicurezza gli ostaggi scappati all'inizio del combattimento, e ora erano liberi di chiudere quella stramba situazione.
- Tu, rimani a terra!-
- Getta la spada, stronzo, ora! -
Kevin non aveva bisogno di nient'altro che di un attimo di distrazione.
Fulmineo, nonostante il dolore alle costole, si mise in piedi e afferrò la pietra ai piedi della teca.
Mentre gli agenti di polizia spostavano la canna delle pistole contro di lui e Santhiago voltava di scatto il proprio volto mascherato, Kevin gettò la pietra a terra, qualche metro in avanti: la sua superficie sferica si infranse sul pavimento della stanza, generando immediatamente una potente luce biancastra e un'onda d'urto.
Kevin chiuse in tempo gli occhi e si sforzò di rimanere in piedi nonostante la forza del colpo.
L'aveva sempre detto: la fortuna aiuta gli audaci.
O, nel suo caso, gli scaltri.
NON GDR
Il quarto turno di combattimento è stato anche quello finale: Santhiago ha colpito Kevin, ferendolo, ma questi ha approfittato dell'arrivo della polizia per fuggire... sfruttando la misteriosa sfera che avrebbe dovuto invece recuperare.
Che cosa farà, ora, Santhiago?
(Dopo un breve scambio... di mail, lo saprete!)
Dolorante, Kevin fece per alzarsi.
Chi diavolo era questo tizio in armatura? Non l'avevano avvertito in merito, e di certo non l'avevano pagato abbastanza. Con uno scatto del busto, guardò la sfera di pietra che si trovava a terra vicino ai resti di vetro della teca che aveva infranto qualche istante prima, e poi il pacchetto che teneva in mano e che aveva sottratto al corpo senza forze di uno dei suoi uomini.
Poteva ancora farcela, forse...
Improvvisamente, al di sopra del suono squillante dell'allarme, una serie di passi e di ordini perentori occupò la sala del Museo di Storia Antica.
Sia Kevin che Santhiago osservarono il folto plotone di poliziotti prima appostato all'esterno della struttura mettersi in posizione, le armi puntate contro di loro.
Avevano messo in sicurezza gli ostaggi scappati all'inizio del combattimento, e ora erano liberi di chiudere quella stramba situazione.
- Tu, rimani a terra!-
- Getta la spada, stronzo, ora! -
Kevin non aveva bisogno di nient'altro che di un attimo di distrazione.
Fulmineo, nonostante il dolore alle costole, si mise in piedi e afferrò la pietra ai piedi della teca.
Mentre gli agenti di polizia spostavano la canna delle pistole contro di lui e Santhiago voltava di scatto il proprio volto mascherato, Kevin gettò la pietra a terra, qualche metro in avanti: la sua superficie sferica si infranse sul pavimento della stanza, generando immediatamente una potente luce biancastra e un'onda d'urto.
Kevin chiuse in tempo gli occhi e si sforzò di rimanere in piedi nonostante la forza del colpo.
L'aveva sempre detto: la fortuna aiuta gli audaci.
O, nel suo caso, gli scaltri.
NON GDR
Il quarto turno di combattimento è stato anche quello finale: Santhiago ha colpito Kevin, ferendolo, ma questi ha approfittato dell'arrivo della polizia per fuggire... sfruttando la misteriosa sfera che avrebbe dovuto invece recuperare.
Che cosa farà, ora, Santhiago?
(Dopo un breve scambio... di mail, lo saprete!)
domenica 18 gennaio 2015
CAVALIERI - 29/08/2032 - SANTHIAGO
- Accidenti, non pensavo sarebbero stati così veloci a reagire, però almeno per adesso le persone sono fuori dalla loro portata -
Questo pensò Santhiago quando vide muoversi Kevin e quando vide l'ultimo mercenario rimasto girare l'arma verso di lui e sparare una raffica di colpi. Istintivamente sollevò il braccio a coprire il volto, dimenticando che anche questo era protetto dall'elmo. Sentì distintamente i colpi rimbalzare sulla sua corazza, e sorrise.
Santhiago, poi, come nella migliore tradizione fumettistica, si sentì in dovere di comunicare al suo avversario la sua fine. Gli venne in mente che una battaglia senza dialoghi, nei fumetti, o nei giochi di ruolo che tanto amava, non era una vera battaglia. Ma tutto quello che gli venne fuori fù un lapidario...
<<Muori!>>
Quando indossava quell'armatura, lo veva già notato, qualcosa in lui si raffreddava e induriva. "Muori!" era l'unica cosa che era riuscito a pronunciare. Avrebbe potuto esordire con "Ti faccio vedere io come si spara..." oppure "Beccati questo...". E invece no. "Muori!".
Puntò il suo fucile laser verso di lui e sparò.
Questa volta, senza dire nulla, estrasse la spada. Ne puntò la punta verso Kevin e gli si fece incontro per colpirlo. Attivando la capacità della sua arma di risucchiare i superpoteri altri, donando salute a se stesso.
Sentì la lama della spada assaggiare la carne di Kevin. Premette con forza e sentì la spada risucchiare energia dal corpo di Kevin e sentì che la stessa fluiva in lui. Pensò alla storia di Stormbringer, da cui aveva tratto l'idea per quell'arma. Sorrise e mentalmente ringraziò suo padre per averglielo regalato.
Il pensiero di suo padre iniziò a prendere il sopravvento nella sua testa. Si sentiva stanco, quasi non si accorse del colpo di Kevin che però la sua armatura assorbì. Quasi preso da un senso di furia ceca, tentò di colpire Kevin ma quest'ultimo scansò l'attacco.
Ed ora?
Kevin aveva recuperato qualcosa dal corpo del compare. Niente di buono, sicuramente. Doveva mettere in salvo la gente.
NON GDR
Ti mando una mail con le mie prossime tre azioni.
Ed ora?
Kevin aveva recuperato qualcosa dal corpo del compare. Niente di buono, sicuramente. Doveva mettere in salvo la gente.
NON GDR
Ti mando una mail con le mie prossime tre azioni.
venerdì 16 gennaio 2015
CAVALIERI - 29/08/2032 - Sceneggiatore
RESOCONTO DEL COMBATTIMENTO
Primo turno
- Kevin (che ha la priorità grazie alla regola "Senza Onore"), si muove in avanti verso il corpo senza forze di uno dei suoi due mercenari già stesi da Santhiago, spostandosi, nella Griglia, da "A Distanza" a "Nelle vicinanze"
- L'ultimo mercenario mascherato imbraccia il fucile e spara una salva di colpi contro Santhiago; colpisce, ma l'armatura dell'eroe è troppo resistenze per i suoi proiettili
- Santhiago risponde al fuoco con... il laser, spedendo a nanna anche l'ultimo mercenario
Secondo turno
- Kevin utilizza il proprio turno per frugare sul corpo del proprio uomo, riuscendo ad afferrare un grosso pacchetto di carta collegato a un detonatore
- Santhiago, riposto il fucile, estrae la propria spada potenziata e si fionda sul nemico, attaccandolo con uno dei suoi due Attacchi Iconici; il colpo ha effetto e le capacità della spada non solo lo rivitalizzano, ma indeboliscono visibilmente Kevin
Terzo turno
- Kevin risponde schiantando addosso all'eroe in armatura il proprio gigantesco piede di porco, ovvero colpendolo con un Attacco Iconico: riesce nell'intento, ma ancora una volta l'armatura attutisce completamente l'urto
- Stancatosi con l'utilizzo del precedente Attacco Iconico, Santhiago abbatte nuovamente la lama della spada potenziata su Kevin, mancandolo però di molto
NON GDR
Ecco il resoconto dei primi tre turni di combattimento!
Nelle varie Griglie, è riportato l'andamento... le linee tratteggiate sono gli attacchi "A Distanza" (verde per Santhiago, riconosciuto dal pallino dello stesso colore, e rosso per il mercenario, pallino rosso più piccolo), mentre il punto esclamativo azzurro è un potere/Attacco Iconico.
Santhiago, ti ragguaglio sui tuoi valori di Salute e Vigore, che sono rispettivamente 7 e 0 (la Guarigione ha ripristinato il primo valore, mentre i due A.I. del turno 2 e 3 hanno quasi del tutto prosciugato il secondo). Ti informo sul fatto che hai perso una Carica della spada potenziata, ma non posso dirti quale Potere di Kevin hai Inibito.
Cosa succederà, adesso?
giovedì 15 gennaio 2015
CAVALIERI - 29/08/2032 - Sceneggiatore
Il piano di Santhiago ebbe perfettamente successo.
Nell'esatto istante in cui gli stivali della sua armatura potenziata toccarono il pavimento della stanza del Museo di Storia Antica, il suono di un oggetto di vetro in frantumi proruppe da quella presidiata, seguito subito dopo dal potente cantilenare dell'allarme della struttura.
L'eroe, con estrema cautela, si avvicinò alla porta che dava sulla stanza in cui si trovavano Kevin Logue e i suoi uomini.
Il muscoloso criminale senza la maschera teneva nella mano libera un oggetto sferico poco più grande di una pallina da tennis; gli altri tre uomini armati e mascherati, per lunghi istanti, rivolsero a lui e all'oggetto la propria attenzione, quasi dimenticandosi dei sette ostaggi alla loro mercé.
Facendosi guidare ancora una volta dall'istinto, Santhiago imbracciò il proprio fucile laser e puntò in loro direzione: due rapidi colpi interruppero il continuo ululato dell'allarme e nel giro di un paio di secondi due dei tre uomini mascherati erano a terra, svenuti.
Kevin, l'ultimo scagnozzo rimasto e tutti e sette gli ostaggi rivolsero di colpo lo sguardo in direzione della porta dalla quale sbucava ancora la canna del fucile dell'eroe in armatura: con i primi due era stato facile, aveva sfruttato l'effetto sorpresa... ma ora, come se la sarebbe cavata?
NON GDR
Eccoci arrivati alla primissima fase di combattimento non solo dell'avventura... ma dell'intero blog!
Presto, il recap dei primi turni dello scontro.
Nell'esatto istante in cui gli stivali della sua armatura potenziata toccarono il pavimento della stanza del Museo di Storia Antica, il suono di un oggetto di vetro in frantumi proruppe da quella presidiata, seguito subito dopo dal potente cantilenare dell'allarme della struttura.
L'eroe, con estrema cautela, si avvicinò alla porta che dava sulla stanza in cui si trovavano Kevin Logue e i suoi uomini.
Il muscoloso criminale senza la maschera teneva nella mano libera un oggetto sferico poco più grande di una pallina da tennis; gli altri tre uomini armati e mascherati, per lunghi istanti, rivolsero a lui e all'oggetto la propria attenzione, quasi dimenticandosi dei sette ostaggi alla loro mercé.
Facendosi guidare ancora una volta dall'istinto, Santhiago imbracciò il proprio fucile laser e puntò in loro direzione: due rapidi colpi interruppero il continuo ululato dell'allarme e nel giro di un paio di secondi due dei tre uomini mascherati erano a terra, svenuti.
Kevin, l'ultimo scagnozzo rimasto e tutti e sette gli ostaggi rivolsero di colpo lo sguardo in direzione della porta dalla quale sbucava ancora la canna del fucile dell'eroe in armatura: con i primi due era stato facile, aveva sfruttato l'effetto sorpresa... ma ora, come se la sarebbe cavata?
NON GDR
Eccoci arrivati alla primissima fase di combattimento non solo dell'avventura... ma dell'intero blog!
Presto, il recap dei primi turni dello scontro.
mercoledì 14 gennaio 2015
CAVALIERI - 29/08/2032 - SANTHIAGO
Come prima cosa si calò all'interno della stanza, il tutto cercando di fare il minor rumore possibile.
Poi cercò di nascondersi dietro la teca che aveva al suo fianco.
Ora doveva decidere. Attenderli? O andargli incontro?
La ragione gli suggeriva che non essendoci altra via d'uscita, avrebbe dovuto attendere, e preparare un'imboscata coi fiocchi. L'istinto, invece, gli suggeriva di avanzare e attaccare. Nessuno poteva assicurare che gli ostaggi sarebbero rimasti tutti incolumi, una volta ottenuto quello che sembrava stessero cercando. Non voleva rischiare. Ma forse l'attaccare avrebbe aumentato il rischio di coinvolgere i civili ostaggi.
Accidenti. Stava nuovamente ragionando. Basta. L'istinto diceva di avanzare. Sarebbe avanzato.
Si spostò lungo la parete sud della stanza fino ad arrivare alla porta. Fece un respito sotto la maschera. Era pronto. Concentrato e pronto. Con una mano prese il fucile laser. Si apprestò a scostare leggermente la porta...
NON GDR
Il piano:
- aprire leggermente la porta.
- sparare a quanti più avversari (con la maschera) che riesco (mi sembra di aver capito che dovrebbero essere grosso modo due dopodichè dovrebbe iniziare il vero e proprio turno di combattimento).
- sparare ancora una volta ad uno di quelli mascherati
- avanzare con la spada verso Kevin.
Se dopo i primi due punti qualcosa va storto allora ovviamente rivedrò il piano.
martedì 13 gennaio 2015
CAVALIERI - 29/08/2032 - Sceneggiatore
Cercando di non farsi distrarre troppo dal vociare proveniente dal picchetto della polizia (più forte di istante in istante), Santhiago si spostò verso uno dei lucernari della stanza adiacente a quella presidiata da Kevin Logue e i suoi uomini.
Non c'erano altre vie d'uscita dal Museo di Storia Antica, nella stanza in cui si trovavano loro: avrebbero sicuramente dovuto tornare indietro verso la sala che ora si trovava al di sotto dello sguardo di Santhiago, per poi raggiungere l'entrata della struttura.
Di certo, si sarebbero portati alcuni ostaggi, per impedire agli agenti di polizia schierati fuori di intervenire.
Santhiago afferrò il lato corto del lucernario e fece forza per alzarlo e aprirlo verso l'esterno; il metallo e il vetro si lamentarono un poco, ma nulla che si potesse realmente udire all'interno della stanza presidiata dai quattro uomini armati.
La stanza che si apriva ora sotto i suoi occhi era in qualche modo simile all'altra (come tutte le ali del Museo, d'altronde); pur se di dimensioni più ridotte, presentava 8 nuove teche di vetro, e un gran numero di altri reperti storici affissi o appoggiati alle pareti: ai due lati della stanza si trovavano due grosse aperture, quella di sinistra che dava proprio sulla stanza presidiata, e quella di destra sull'ala centrale del Museo.
NON GDR
La prima immagine descrive la struttura del Museo di Storia Antica vista dall'alto (un po' di chiarezza, seppur tardiva, non fa certo male); Santhiago, ti trovi al di sopra della stanza numero 8 e guardi dal lucernario in basso a destra, mentre la sala presidiata è la 7: l'entrata, e quindi il picchetto della polizia, si trovano davanti il lato corto della stanza 5.
Aprendo uno dei due lucernari della stanza vicino a quella presidiata, non allarmi nessuno con il rumore.
La mappa (ancorché orribile!), ti mostra la posizione delle teche della nuova stanza, le due porte... e la posizione in cui arriveresti calandoti all'interno dal lucernario, cioè il pallino verde.
Potrebbe essere un buon posto in cui tendere un'imboscata, oppure no, staremo a vedere...
CAVALIERI - 29/08/2032 - SANTHIAGO
Santhiago spense il dispositivo di occultamento.
Non appena tornò visibile sentì il rumoreggiare di sotto e capì che lo avevano visto.
- Uffa, alla faccia della riservatezza...stupido... - pensò per pochi istanti. Subito però cercò di concentrarsi su quello che era venuto a fare. Voleva capire cosa accidenti stesse succedendo dentro al museo. Si avvicinò guardingo al primo lucernaio e si sporse quel tanto che bastava per osservare la scena.
- Uno, due, tre... di loro -
- Uno, due, ... nove, gli ostaggi -
- E quello? Accidenti, è bello grosso. -
Poi sentì che quegli strani terroristi, se erano terroristi, stavano parlando tra di loro.
- Appunto mentale: ho appena scoperto chi è Kevin Logue. -
-Nuovo appunto mentale: che diavolo di oggetto vuole prendere il mio nuovo amico Kevin? Da scoprire! -
Fece un bel respiro, si ritrasse leggermente e pensò a come procedere. Doveva essere veloce e rapido. Doveva togliersi da lì, prima che la polizia lo scambiasse per un bersaglio del tirasegno. Optò per quella che, in quel momento, gli sembrò essere la migliore soluzione: aprire un lucernaio di una stanza adiacente a quella centrale. Saltare dentro sfruttando le capacità dell'armatura. Procedere con la neutralizzazione dei cattivi. Il suo obbiettivo non era tanto quello di assicurare i malviventi alle forze dell'ordine, quanto piuttosto fermarli. Si fece l'idea che con un attacco a sorpresa con il suo fucile laser avrebbe potuto mettere fuori gioco due di quelli mascherati. Per il terzo e per il suo nuovo amico Kevin avrebbe deciso sul momento. Forse ancora un colpo di fucile per il terzo mascherato. Ma con Kevin, aveva una voglia matta di provare la sua spada. Era molto curioso.
Fece un bel respiro. Non era la sua prima azione, ma era la sua prima azione alla luce del giorno. E sinceramente la cosa faceva una qualche differenza per lui.
Fece un bel respiro.
Diede una nuova occhiata nella stanza di sotto per assicurarsi che non fosse cambiato nulla.
Si spostò ad un luceranio vicino e fece per aprirlo...
venerdì 9 gennaio 2015
CAVALIERI - 29/08/2032 - Sceneggiatore
Tornando ad armeggiare con i comandi della propria armatura, Santhiago disinnescò il campo di rifrazione della luce... tornando a essere visibile.
I poliziotti a terra riconobbero subito la presenza di una shiloutte molto particolare al di sopra del tetto del Museo di Storia Antica, socchiudendo gli occhi per tentare di comprenderla meglio sotto i raggi del sole d'agosto; l'uomo in giacca smise immediatamente di parlare al cordless, guardando esterrefatto la sagoma dell'eroe in armatura.
- P-presto, un binocolo... - disse ad alta voce a nessuno dei suoi uomini in particolare.
- Ecco, detective Gale -, rispose qualcuno porgendoglielo.
Qualche istante per mettere a fuoco l'immagine di Santhiago che camminava circospetto sul tetto della struttura.
- Maledizione. E questo come glielo metto, in rapporto, al Capitano Fatima? -
Intanto, sul tetto, Santhiago si avvicinò al lucernario da cui provenivano le voci soffocate.
Lanciando uno sguardo in basso, attraverso di esso, fu questa l'immagine che gli si parò davanti:
I poliziotti a terra riconobbero subito la presenza di una shiloutte molto particolare al di sopra del tetto del Museo di Storia Antica, socchiudendo gli occhi per tentare di comprenderla meglio sotto i raggi del sole d'agosto; l'uomo in giacca smise immediatamente di parlare al cordless, guardando esterrefatto la sagoma dell'eroe in armatura.
- P-presto, un binocolo... - disse ad alta voce a nessuno dei suoi uomini in particolare.
- Ecco, detective Gale -, rispose qualcuno porgendoglielo.
Qualche istante per mettere a fuoco l'immagine di Santhiago che camminava circospetto sul tetto della struttura.
- Maledizione. E questo come glielo metto, in rapporto, al Capitano Fatima? -
Intanto, sul tetto, Santhiago si avvicinò al lucernario da cui provenivano le voci soffocate.
Lanciando uno sguardo in basso, attraverso di esso, fu questa l'immagine che gli si parò davanti:
Tre uomini, armati con fucili d'assalto e con il volto coperto da una maschera da hockey rossa con tre striature nere simili a ferite d'artiglio, sbraitavano a ben sette ostaggi (tra cui due ragazzini probabilmente appena maggiorenni) di rimanere sdraiati a terra in silenzio.
Il resto della stanza era coperto da diverse teche di vetro contenenti i reperti ospitati in quella sezione del Museo, così come i muri trattenevano arazzi, resti di pitture e mosaici, etc.
A pochi passi da una delle teche, girandole attorno come un lupo con la sua preda, stava un quarto uomo, questa volta senza maschera, con la testa rasata e i solidi tratti del volto perfettamente visibili, molto più alto e muscoloso rispetto agli altri... e con in mano un grosso piede di porco di ferro.
Uno dei tre sequestratori, rivolgendosi in direzione di quest'ultimo, disse:
- Kevin, andiamo, non abbiamo tutta la mattinata! Prendi quella... cosa e leviamoci dai piedi! -
NON GDR
Chiedo perdono per la mappa... date le mie insignificanti capacità grafiche, vado a spiegarla!
- I cerchi sono personaggi; quelli verdi gli ostaggi, quelli gialli i tre sequestratori armati di fucile e quello grosso e rosso il tizio muscoloso con il piede di porco.
- I rettangoli bianchi sono le teche con i reperti della stanza del Museo. Come si può notare, in quella vicino al cerchio rosso c'è una stella, che sta ad indicare l'oggetto particolare a cui questi è interessato: dalla posizione attuale, l'eroe non riesce a vedere cosa sia.
- Al fondo della stanza, il rettangolo tratteggiato delinea la porta d'entrata della stessa.
Bene, il tempo stringe... cosa farà Santhiago?
CAVALIERI - 29/08/2032 - SANTHIAGO
La prima parte era fatta. L'armatura aveva risposto bene ai suoi movimenti, amplificando notevolmente le sue gracili capacità fisiche.
Prima di procedere oltre pensò - Appunto mentale, cercare informazioni su Kevin Logue -
Ora sul tetto, prima di spegnere la sua invisibilità, controllò che sui tetti lì intorno non ci fossero cecchini appostati che potesserlo vedere. (Ipotizzo non ci sia nessuno, altrimenti ovviamente cambierò il post).
Disinserita l'invisibilità dalla sua armatura, si avvicinò al lucernaio da cui provenivano i mugugni. Si avvicinò cauto per osservare cosa stava succedendo di sotto.
Poi si spostò attorno a tutti i lucernai per capire se ce ne fosse per caso qualcuno aperto.
giovedì 8 gennaio 2015
CAVALIERI - 29/08/2032 - Sceneggiatore
Santhiago rimase per qualche istante a guardare gli agenti, immobili e con le pistole spianate in direzione dell'entrata del Museo, riflettendo sul da farsi.
L'avvicinarsi alle forze dell'ordine chiedendo semplicemente ragguagli sulla situazione non gli pareva l'idea migliore; nei giorni che avevano segnato l'inizio della sua attività come vigilante, agenti e detective non si erano mai trovati a sostenere pubblicamente il suo operato, considerandolo una "grave e illecita dimostrazione di una giustizia privata che non si confaceva alle regole di una società democratica".
Qualunque cosa volesse davvero significare.
Restava quindi una sola soluzione, volendo comunque entrare all'interno del Museo.
L'eroe armeggiò per qualche attimo con i comandi della propria armatura, che venne poi istantaneamente ricoperta da un leggerissimo campo di rifrazione della luce, rendendolo totalmente invisibile all'occhio umano; era uno dei gadget di cui più andava fiero, tra quelli che componevano la sua armatura potenziata, nonostante la rifrazione dei raggi solari facesse precipitare dolorosamente la temperatura dell'abitacolo.
Sicuro di essere nascosto, quindi, procedette in direzione del picchetto della polizia.
Le urla dell'uomo in giacca e cravatta arrivarono alle sue orecchie ben prima che Santhiago potesse capire che erano dirette verso la cornetta di un gigantesco e anacronistico cordless (probabilmente collegato con la centrale). Qualche poliziotto girò la testa in direzione dei suoi passi, ma la loro concentrazione fornì a Santhiago un ulteriore "mantello dell'invisibilità".
Muovendosi con calma e massima cautela, il cavaliere in armatura tecnologica superò le macchine appostate e gli agenti, dirigendosi verso la struttura del Museo: distrattamente, sentì l'uomo urlare a più riprese e con astio il nome di un certo "Kevin Logue", che non fece presa nella sua mente.
Raggiunto il colonnato antistante l'entrata del Museo, Santhiago vi appoggiò le mani guantate sopra e si diede una poderosa spinta, raggiungendo il tetto della struttura in un balzo.
Lo scontro della sua armatura con le tegole del tetto attirò l'attenzione della polizia; gli agenti abbassarono le armi, guardandosi attorno confusi, fatto che strappò un sorrisetto a Santhiago.
Aveva funzionato.
Davanti a lui si aprì una fitta schiera di ampi lucernari quadrati, che sapeva essere divisi in gruppi di due per ogni stanza del Museo.
Da uno di quelli alla sua destra, provenivano mugugni e urla soffocate: dalla distanza, Santhiago non riuscì a comprendere nulla di intellegibile, ma di sicuro qualcuno stava urlando contro qualcun altro.
NON GDR
Grazie a una strabiliante prova di Muscoli, hai raggiunto il tetto senza fatica (29 contro 3), ma la precedente prova di Intelletto fatta all'udire il nome di Kevin Logue, purtroppo, non ha sortito effetto. Non ricordi di aver mai sentito prima questo nome.
Il lucernario da cui provengono i rumori è a pochi passi da te... come decidi di muoverti?
Ti ricordo che, avendo attivato il Potere "Invisibilità", ora i tuoi valori di Vigore e Salute sono (rispettivamente) di 5 e 9.
Se decidessi di rimanere ancora invisibile, essendo questo un Potere a manifestazione Mantenuta, dovrai spendere ancora 4 punti Vigore.
L'avvicinarsi alle forze dell'ordine chiedendo semplicemente ragguagli sulla situazione non gli pareva l'idea migliore; nei giorni che avevano segnato l'inizio della sua attività come vigilante, agenti e detective non si erano mai trovati a sostenere pubblicamente il suo operato, considerandolo una "grave e illecita dimostrazione di una giustizia privata che non si confaceva alle regole di una società democratica".
Qualunque cosa volesse davvero significare.
Restava quindi una sola soluzione, volendo comunque entrare all'interno del Museo.
Sicuro di essere nascosto, quindi, procedette in direzione del picchetto della polizia.
Le urla dell'uomo in giacca e cravatta arrivarono alle sue orecchie ben prima che Santhiago potesse capire che erano dirette verso la cornetta di un gigantesco e anacronistico cordless (probabilmente collegato con la centrale). Qualche poliziotto girò la testa in direzione dei suoi passi, ma la loro concentrazione fornì a Santhiago un ulteriore "mantello dell'invisibilità".
Muovendosi con calma e massima cautela, il cavaliere in armatura tecnologica superò le macchine appostate e gli agenti, dirigendosi verso la struttura del Museo: distrattamente, sentì l'uomo urlare a più riprese e con astio il nome di un certo "Kevin Logue", che non fece presa nella sua mente.
Raggiunto il colonnato antistante l'entrata del Museo, Santhiago vi appoggiò le mani guantate sopra e si diede una poderosa spinta, raggiungendo il tetto della struttura in un balzo.
Lo scontro della sua armatura con le tegole del tetto attirò l'attenzione della polizia; gli agenti abbassarono le armi, guardandosi attorno confusi, fatto che strappò un sorrisetto a Santhiago.
Aveva funzionato.
Davanti a lui si aprì una fitta schiera di ampi lucernari quadrati, che sapeva essere divisi in gruppi di due per ogni stanza del Museo.
Da uno di quelli alla sua destra, provenivano mugugni e urla soffocate: dalla distanza, Santhiago non riuscì a comprendere nulla di intellegibile, ma di sicuro qualcuno stava urlando contro qualcun altro.
NON GDR
Grazie a una strabiliante prova di Muscoli, hai raggiunto il tetto senza fatica (29 contro 3), ma la precedente prova di Intelletto fatta all'udire il nome di Kevin Logue, purtroppo, non ha sortito effetto. Non ricordi di aver mai sentito prima questo nome.
Il lucernario da cui provengono i rumori è a pochi passi da te... come decidi di muoverti?
Ti ricordo che, avendo attivato il Potere "Invisibilità", ora i tuoi valori di Vigore e Salute sono (rispettivamente) di 5 e 9.
Se decidessi di rimanere ancora invisibile, essendo questo un Potere a manifestazione Mantenuta, dovrai spendere ancora 4 punti Vigore.
CAVALIERI - 29/08/2032 - SANTHIAGO
- Bene ci siamo - pensò Santhiago.
La tensione lo stava divorando. Ora che fare? Sicuramente voleva agire di nascosto da tutto e tutti. Non voleva farsi pubblicità. Troppo pericolosa. Un'arma a doppio taglio.
- Tutti quei fumetti Marvel che ho letto almeno sono serviti a qualcosa -
- Il tetto. Ogni museo che si rispetti ha un ingresso sul tetto. Almeno nei fumetti ce n'è sempre uno... -
Sorrise a quel pensiero un poco stupido. Ma decise che valeva la pena provarci. Era la prima volta che avrebbe usato il meccanismo che gli avrebbe garantito di non essere visto (sotto trovi le caratteristiche del potere Invisibilità).
L'idea era molto semplice. Usando il potere dell'invisibilità avrebbe raggiunto il tetto del museo. Poi in base a quello che avrebbe trovato avrebbe deciso il da farsi. Sapeva che l'uso di quel nuovo meccanismo lo avrebbe delibitato. Ci avrebbe pensato dopo. Avrebbe recuperato le forze sul tetto, se era il caso di farlo. Prima di muoversi però pensò che avere una mappa del museo sarebbe potuta essere utile. Ma il cellulare era a casa. Una lezione da imparare. Prima di muoversi pianifica e non agire sempre d'istinto.
Ma questa volta avrebbe improvvisato.
Ma questa volta avrebbe improvvisato.
Controllò la spada: carica e funzionante.
Controllò il fucile: carico e funzionante.
- Bene...attiviamo l'invisibilità e....andiamo... -
Si mosse.
NON GDR
Descrizione potere Invisibilità:
3 Invisibilità -> muovere o agire senza essere visti.
Affaticante -> Manifestazione -1 Vigore
Debilitante -> Manifestazione -1 Salute
Esteso (x2)-> Influenza tutti i soggetti nelle vicinanze
Rango:3 Origine: E (teconologica) Manifestazione: M Vigore: 4 Salute: 1
Affaticante -> Manifestazione -1 Vigore
Debilitante -> Manifestazione -1 Salute
Esteso (x2)-> Influenza tutti i soggetti nelle vicinanze
Rango:3 Origine: E (teconologica) Manifestazione: M Vigore: 4 Salute: 1
mercoledì 7 gennaio 2015
CAVALIERI - 29/08/2032 - XXXXX
Si appoggiò al vetro della finestra, dal suo appartamento al 10° piano dello stabile in cui abitava ormai da un po'...
Il contatto del vetro freddo con la pelle lo fece rabbrividire, e subito sentì una sensazione nuova, probabilmente dovuta all'incidente...
Si staccò dal vetro, pur continuando a guardare fuori il panorama... un'ambulanza a sirene spiegate che si allontanava a gran velocità, l'arrivo di un treno alla stazione che si intravvedeva dietro al viale alberato, il consueto traffico del pomeriggio delle persone indaffarate o di rientro dal lavoro... una normalissima giornata come tante, insomma, a Rain City... ma per lui molto diversa! Come ormai sarebbero state diverse tutte le prossime giornate... Per distrarsi si sedette sul divano e accese il televisore, mentre in maniera sconnessa i suoi pensieri divagavano da un'emozione ad un'altra, da un'ansia ad un'altra, da una congettura ad un'altra... Arrestò lo zapping che stava facendo su un canale a caso: la giornalista di un telegiornale parlava di un'irruzione di gente armata al Museo di Storia Antica... la notizia lo fece soffermare a riflettere... si aprirono un turbinio di domande, pensieri, ipotesi...
Ma non poteva ancora dirimere tutti quei dubbi e quelle perplessità... Basta, doveva uscire e vedersi con qualche amico, farsi una birra, per scacciare le ansie che lo tormentavano.
Paul fece per uscire... poi si fermò, con riluttanza afferrò un cappellino con visiera in modo da non dare nell'occhio, quindi uscì nell'aria ancora calda del tardo pomeriggio, la mente percorsa da infiniti pensieri.
Non GDR
Non preoccupatevi, Mhone e Sceneggiatore, è solo un'introduzione che mi è venuta in mente... il resto con calma, si vedrà... Ora spazio di nuovo al grande Santhiago!!Ciao
Mauro
Il contatto del vetro freddo con la pelle lo fece rabbrividire, e subito sentì una sensazione nuova, probabilmente dovuta all'incidente...
Si staccò dal vetro, pur continuando a guardare fuori il panorama... un'ambulanza a sirene spiegate che si allontanava a gran velocità, l'arrivo di un treno alla stazione che si intravvedeva dietro al viale alberato, il consueto traffico del pomeriggio delle persone indaffarate o di rientro dal lavoro... una normalissima giornata come tante, insomma, a Rain City... ma per lui molto diversa! Come ormai sarebbero state diverse tutte le prossime giornate... Per distrarsi si sedette sul divano e accese il televisore, mentre in maniera sconnessa i suoi pensieri divagavano da un'emozione ad un'altra, da un'ansia ad un'altra, da una congettura ad un'altra... Arrestò lo zapping che stava facendo su un canale a caso: la giornalista di un telegiornale parlava di un'irruzione di gente armata al Museo di Storia Antica... la notizia lo fece soffermare a riflettere... si aprirono un turbinio di domande, pensieri, ipotesi...
Ma non poteva ancora dirimere tutti quei dubbi e quelle perplessità... Basta, doveva uscire e vedersi con qualche amico, farsi una birra, per scacciare le ansie che lo tormentavano.
Paul fece per uscire... poi si fermò, con riluttanza afferrò un cappellino con visiera in modo da non dare nell'occhio, quindi uscì nell'aria ancora calda del tardo pomeriggio, la mente percorsa da infiniti pensieri.
Non GDR
Non preoccupatevi, Mhone e Sceneggiatore, è solo un'introduzione che mi è venuta in mente... il resto con calma, si vedrà... Ora spazio di nuovo al grande Santhiago!!Ciao
Mauro
CAVALIERI - 29/08/2032 - Sceneggiatore - Cambio Scena
Tenendo costantemente il cellulare collegato alla diretta streaming del telegiornale di "RainC5", Mhone salì nuovamente in ufficio; una volta beccato il suo vicino di scrivania, finse un'improvvisa fuga di gas nella sua abitazione e riuscì a convincerlo a sostituirlo per qualche ora.
Quindi si scaraventò nuovamente fuori e prese a correre a più non posso verso casa; passarono alcuni minuti, prima che potesse scorgere il portone di vetro del suo vecchio palazzo.
Entrò, ancora di corsa, e si fiondò in discesa verso il primo piano interrato contenente le varie cantine degli alloggi; sfrecciando davanti al vano dell'ascensore, con la coda dell'occhio, intravide Ghiada al di là della stretta vetrata. Avrebbe voluto fermarsi, salutarla, parlare del più e del meno, forse, ma in cuor suo sapeva di non averne il tempo.
Alzò il portone di ferro della cantina e il caos tecnologico del suo laboratorio segreto lo invase con la solita freddezza grigiastra.
Controllò rapidamente il cellulare. La giornalista in studio stava parlando di qualcosa di totalmente inutile che, nemmeno volendo, sarebbe riuscito ad ascoltare davvero.
Con tutta la velocità della quale era capace, s'infilò la propria armatura, che iniziò a rispondere ai suoi movimenti con una serie di sibili e ticchettii capaci di infondergli un'enorme sicurezza di sé; un'ultima occhiata all'equipaggiamento, quindi si infilò sfrecciando verso il tunnel segreto al di sotto del palazzo, procedendo per diversi attimi lungo le fogne della città.
In "perfetto orario", attraversando le vie oscure e umide della rete di scarico al di sotto di Rain City, Santhiago sbucò in un vicoletto poco illuminato a pochi metri dall'entrata del Museo di Storia Antica.
Diversi cittadini spinti dalla propria solita, morbosa, curiosità si accalcavano in direzione dell'enorme struttura, davanti alla quale si erano appostate ben quattro volanti della Polizia locale, con più del doppio di agenti armati che si avvicendavano tra di esse: nel bel mezzo del picchetto, un uomo di mezza età con un paio di occhiali scuri e un completo marrone, stava parlando al telefono, mentre agitava, gesticolando, un piccolo megafono.
NON GDR
Ecco qui il "Cambio Scena"; ci siamo spostati dal luogo di lavoro di Mhone (puntino viola nella mappa), a casa sua (puntino rosso nella mappa) al Museo di Storia Antica (stella gialla nella mappa).
Che cosa sceglierà di fare, Santhiago? Come approccerà la situazione, come entrerà nel Museo?
La foto dell'entrata della struttura è, ovviamente, esplicativa.
Ah, lo so. "RainC5" è un nome orribile per un canale tv... ma è l'unico che mi è venuto in mente!
martedì 6 gennaio 2015
CAVALIERI - 29/08/2032 - SANTHIAGO
Mhone era rimasto impietrito.
Ora non stava più pensando alla macchia sulla sua camicia.
Ora stava pensando a perchè uno dovesse chiamarsi "il Terzo". Era il terzo in una scala gerarchica? era il terzo di tanti figli?
Poi la sua mente tornò nel mondo reale e sentì il rumore dell'acqua della fontana di fronte a lui. Poi il vociare della gente.
Poi di nuovo la sua mente iniziò a vagare, e lui sempre lì fermo, con il cellulare ancora all'orecchio.
Questo tizio sa di me e della mia armatuta. Ma come? Come è possibile? Eppure sono stato attento. Sono appena uscito qualche volta.
- Merda, merda,... e ora? -
Qualcuno stava battendo sulla sua spalla. La cosa lo riportò indietro.
<< Oh mi scusi, prego, beva pure... >> disse al tizio con la tuta da ginnastica che correva nel parco a mezzogiorno sotto un tale caldo.
Si guardò intorno, per cercare di capire se qualcuno lo stesse osservando.
Intanto con il cellulare si collegò al canale streaming della TV locale per capire se davvero ci fosse qualche problema al Museo, o se fosse solo una bufala.
NON GDR
- Guardandomi intorno noto nessuno di particolare che potrebbe insospettirmi?
- Mi sono immaginato una TV locale che manda in diretta le immagini di tutto quello che succede in città. Se la cosa non piace, cancello l'ultima parte senza problemi?
- Ultima domanda: nel caso dovessi andare a casa mia a prendere l'armatura e poi dovessi andare al Museo a dare un'occhiata, quanto tempo ci metterei?
lunedì 5 gennaio 2015
CAVALIERI - 29/08/2032 - Sceneggiatore
Per qualche lungo istante, dall'altra parte della conversazione non arrivò altro che il suono distorto di un'interferenza, basso ma ridondante.
Quindi, nelle orecchie di Mhone (ancora distratto dalla macchia di sugo e dai suoi tentativi di rimuoverla), esplose una voce greve e distinta, per lui totalmente irriconoscibile.
- Buongiorno, Santhiago. - disse la voce con lentezza. - Comprendo che questo nome e questa telefonata possano lasciarti basito, ma ti chiedo di mantenere la calma. Di certo non vuoi insospettire la gente che ti circonda. -
Una nuova pausa sfrigolante, quindi il misterioso interlocutore riprese.
- Mi dispiace interromperti nel bel mezzo di... qualcosa, ma al Museo di Storia Antica sono richieste le particolari capacità della tua armatura: un gruppo di mercenari armati ha appena fatto irruzione prendendo degli ostaggi. -
- Un ultima cosa, visto che probabilmente ci sentiremo ancora. Puoi chiamarmi "Il Terzo". -
Senza nessun altro suono, il fastidio ronzio dell'interferenza si interruppe improvvisamente.
Quindi, nelle orecchie di Mhone (ancora distratto dalla macchia di sugo e dai suoi tentativi di rimuoverla), esplose una voce greve e distinta, per lui totalmente irriconoscibile.
Una nuova pausa sfrigolante, quindi il misterioso interlocutore riprese.
- Mi dispiace interromperti nel bel mezzo di... qualcosa, ma al Museo di Storia Antica sono richieste le particolari capacità della tua armatura: un gruppo di mercenari armati ha appena fatto irruzione prendendo degli ostaggi. -
- Un ultima cosa, visto che probabilmente ci sentiremo ancora. Puoi chiamarmi "Il Terzo". -
Senza nessun altro suono, il fastidio ronzio dell'interferenza si interruppe improvvisamente.
CAVALIERI - 29/08/2032 - SANTHIAGO
La pausa pranzo era uno dei suoi momenti preferiti. Nonostante gli piacesse il suo lavoro in centro, nonostante gli paicesse il suo lavoro da pigiatasti informatico, la pausa pranzo all'aria aperta aveva quel non so che di corroborante. Qualcosa che lo ricaricava. E la calura opprimente, non era poi così importante.
Addentò con disinvoltura il suo hamburger, per niente impaurito che qualche salsa schizzasse sulla camicia bianca; si riteneva ormai un professione del genere e non un pivello alle prime armi.
D'improvviso gli venne in mente la sua ultima uscita notturna, due notti addietro, quando sventò un tentativo di rapina ad un negozio di liquori aperto tutta la notte. Gli vennero in mente alcune scene di alcuni fumetti che aveva letto chissà quando.
- Devo ripromettermi di rileggerli, chissà che io non possa prendere spun... - pensò.
Il telefono che teneva nella borsa a tracolla, che portava sempre con sè, suonò all'improvviso. La cosa lo colse immerso nei proprio pensieri che lo fece trasalire. Ecco una cosa che un professionista del cibo spazzatura non può controllare. Una macchia di salsa abbandonò il panino per depositarsi proprio nel bel mezzo della camicia bianca.
- Merda, merda... - pensò Mhone, mentre prendeva il cellulare.
- Merda, merda... - pensò mentre osservava il display del cellulare che recava la digitura "NUMERO SCONOSCIUTO".
- Merda, merda... - pensava mentre rispondeva "Pronto?" al cellulare, tenuto in equilibrio tra la spalla destra e la guancia, cercando di lavare via dall'immacolata camicia la salsa rossastra che sembrava sangue. Sangue che colava copioso dal suo petto.
domenica 4 gennaio 2015
CAVALIERI - 29/08/2032 - Sceneggiatore
E' una soleggiata mattinata di fine agosto, quella che sta vivendo Rain City oggi: la calura del mezzogiorno si alza dall'asfalto delle strade rendendolo simile a magma indurito, spingendo la miriade di impiegati che si aggira come formiche su di esse sull'orlo dell'insolazione.
Tra la massa di cravatte scure e camice bianche con le maniche alzate fino ai gomiti, una figura particolare spicca tra le altre.
E' un uomo gracile, con corti capelli scuri e il volto ben rasato che, seduto sul bordo di una fontana nel parchetto antistante l'azienda in cui lavora come ingegnere, sta addentando un gigantesco hamburger ricolmo di pomodoro, insalata, maionese e tofu: è Mhone, alter-ego del vigilante notturno Santhiago, che da qualche notte sta sventando piccoli reati in giro per le strade più malfamate della metropoli.
Si sta prendendo la sua "classica" pausa pranzo, un'abitudine maturata ben prima di quella che lo spinge ogni notte a infiltrarsi nell'oscurità per proteggere i deboli e gli indifesi, si sta rilassando, insomma... quando all'improvviso la suoneria del suo cellulare esplode con il proprio solito trillo acuto.
NON GDR
"Cavalieri" è un'avventura singola con protagonista il personaggio di Santhiago, il primo a essere stato completato dai nostri giocatori servirà a esplorare le meccaniche base del gioco... e a iniziare a salvare la città dal crimine!
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