mercoledì 18 marzo 2015

CAVALIERI - 29/08/2032 - Sceneggiatore

Le piastre d'acciaio dell'armatura di Santhiago si piegarono mugugnando, quando prese lo slancio per saltare fino alle travi di sostegno del tetto del magazzino.
Le raggiunse con un tonfo, proprio mentre la porta d'entrata si apriva cigolando.
Santhiago si sistemò sul cemento della trave, e vide una figura molto particolare caracollare all'interno; era un uomo sulla quarantina, incredibilmente basso e tozzo, con grossi occhi a palla, umidicci capelli neri e una pelle grassa e sudaticcia. Vestiva un paio di jeans consunti e una larga felpa con cappuccio, che aderiva stretta in modo inquietante e bizzarro al suo corpicione: le mani erano ricolme di anelli con pietre di ogni colore, tratto che spiccava netto sulla sciatteria generale della sua shiloutte.


L'ometto si richiuse la porta alle spalle con un tonfo, e fischiettando un allegro motivetto si fece avanti all'interno del capannone, esibendo un'andatura ballonzolante e goffa.
Quando si fu avvicinato a sufficienza alle propaggini del tappeto illusorio al di sopra della botola, però, si bloccò di colpo.
Prese a guardarsi intorno febbrilmente. Si voltò di scatto, il grasso busto che tremolava, scosso dai brividi e dal respiro affannoso.
Con più rapidità di quanta se ne sarebbe aspettata da una figura del genere, la sua mano corse verso il retro dei pantaloni, e afferrò il calcio di quella che, dalla distanza a cui si trovava Santhiago, pareva essere una pistola incredibilmente piccola e affusolata.


NON GDR
Sì, sei riuscito nella prova di salto... e l'invisibilità non sembra essere necessaria: chiunque sia questo tarchiato personaggio, non si è ancora accorto di te!

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