Paul si guardò attorno a lungo, per accertarsi di non aver destato l'attenzione di nessuno nel suo dirigersi verso il tombino in cui si era infilata la creatura mostruosa; quando ne fu abbastanza sicuro, afferrò con entrambe le mani la copertura del tombino e fece forza per sollevarlo, facendo leva sulle capacità che aveva acquisito subito dopo l'incidente di laboratorio.
Immediatamente, il terribile odore delle fognatura lo avvolse, stordendolo per qualche attimo.
La luce del sole illuminò l'entrata al sistema fognario di Rain City per qualche metro: Paul non vide altro che un camminamento di cemento umido e sporco.
Senza pensarci due volte, si gettò all'interno.
Per qualche minuto, a guidare il giovane eroe all'interno dell'oscurità bagnaticcia delle fogne furono i semi-visibili segni di graffi sui vari camminamenti, probabilmente lasciati dagli artigli della "iena", la creatura che aveva quasi ucciso il rettore Keypall.
Quando scomparvero, Paul si tolse il cappellino dalla testa e se lo infilò in una delle tasche posteriori dei jeans, lasciandosi guidare dalle sue due piccole antenne, che presero immediatamente a vibrare.
Una lunga serie di brevi rumori giunse alle sue orecchie, ma la sua attenzione riuscì a soffermarsi su un suono basso e ripetuto, una sorta di tonfo simile a quello di un tamburo; questo, assieme alla leggera traccia del nauseabondo odore che Paul aveva capito corrispondere alle creature deformi che aveva combattuto all'interno dell'Università, tracciò una linea ben precisa da seguire.
Dopo un po' di cammino, infatti, giunse in un ampio tunnel, che sboccava in un profondo baratro conico; altri tunnel si aprivano lungo tutta l'estensione delle pareti del baratro, e su di esse qualche mano solo all'apparenza umana (ma certo dotata di una rudimentale intelligenza) aveva scolpito una ripida serie di scalini capaci di condurre fino al fondo. Lì, un folto gruppo di creature magre e deformi come quelle che avevano attaccato l'ateneo formavano un cerchio, al cui centro si trovavano la studentessa rapita (ancora svenuta) e la grossa "iena" umanoide.
Mentre Paul tentava di ideare un piano d'azione, qualcosa o qualcuno lo colpì violentemente alla testa, facendogli perdere i sensi.
Fu lo stesso rumore basso che l'aveva guidato lungo le fogne a risvegliarlo.
Paul si ritrovò al centro del cerchio sul fondo della scarpata conica, vicino al corpo della studentessa e nel bel mezzo del folto gruppo di creature mostruose, che a un rapido calcolo dovevano essere circa una ventina. Tra di loro, riconobbe grazie a una serie di graffi e lividi, quelle che aveva combattuto all'Università: erano stati forse loro a prenderlo di sorpresa, una volta ripresi i sensi e tornati nelle fogne? Solo dopo qualche secondo capì che quel suono basso e cavernoso non apparteneva a dei tamburi, ma erano le voci delle creature stesse, che intonavano lo stesso nome pronunciato dal rettore Keypall: "Roark... Roark... Roark...".
La gigantesca "iena", vedendolo finalmente sveglio, gli si avvicinò e prese ad annusarlo a pochi centimetri di distanza. Quindi disse, con una voce ringhiante:
- E così sei tu, il frutto del loro secondo incidente. Sento l'odore dei composti chimici che ti hanno cambiato... hanno fatto progressi, però: fisicamente sei molto più umano di me. -
Quindi si voltò di scatto verso i rachitici mostri pallidi attorno a loro:
- Dateci un taglio, lo so come mi chiamo! -
Questi, di tutta risposta, si zittirono immediatamente.
NON GDR
Nuovo cambio di scena, per Low Beatle!
Ora ti ritrovi faccia a faccia con la iena umanoide... che sembra sapere molte cose su di te e sul tuo incidente.
Nel tempo che è passato dall'ultimo scontro, hai recuperato tutto il Vigore, e guadagnato 3 Punti Continuity (mail privata in proposito).
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