mercoledì 25 febbraio 2015

IMPRINTING - 30/08/2032 - Sceneggiatore

Chinandosi sulla ragazza, Paul la scosse con attenzione, per risvegliarla.
Lei impiegò qualche attimo ad aprire gli occhi, e non appena lo fece si guardò attorno spaventata, spostando lo sguardo alternativamente sulla stanza in cui si trovavano, sulle creature mostruose svenute a terra poco lontano e poi sullo stesso Paul, che non sembrava conoscere.

- Dio, cosa succede? Che cosa sono queste... cose? Cosa volevano? -

- Ma tu... - riprese poi dopo qualche istante, guardando con più attenzione il volto di Paul - ... sei Paul Lendrix, non è vero? Quello dell'incidente al laboratorio di biologia! -




NON GDR
Ovviamente, l'incidente al laboratorio che ti ha "reso" Low Beatle è abbastanza conosciuto all'interno dell'Università. La studentessa è una bella ragazza con i capelli scuri e gli occhi chiari, forse di un paio d'anni più giovane di te.
Nella stanza non trovi molto che possa essere utilizzato per legare le quattro creature, ma nessuna di esse sembra essere momentaneamente intenzionata a svegliarsi.
Da fuori senti alcune altre grida di terrore, provenienti da voci diverse.
Se ti interessa, puoi scambiare qualche parola con la ragazza, altrimenti andiamo oltre: in ogni caso fammelo sapere con un commento qui sotto.



martedì 24 febbraio 2015

IMPRINTING - 30/08/2032 - Low Beatle

"Non ci posso credere! E vai!" esclamò Paul, al termine del combattimento... i suoi timori si erano rivelati infondati, vuoi per la sorpresa dipinta sul volto delle creature che molto probabilmente non si aspettavano di trovarsi davanti un umano che poteva "sparire" dal loro raggio visivo, vuoi perché si era svolto tutto così in fretta che era riuscito ad atterrare entrambi i suoi nemici senza dar loro il tempo di reagire...
"Bene, ed ora pensiamo al da farsi..." Paul si chinò a controllare la ragazza, che per fortuna era solo svenuta, e la adagiò in un angolo della stanza, appoggiata alla parete... "Prima di andarmene da qui devo svegliarla e farla uscire, per evitare che le creature messe ko si risveglino e possano arrecarle danno... oltretutto devo cercare di bloccarle, in modo che non si riprendano e ricomincino a scorrazzare per l'Università generando il panico... Non vedo più il ragazzo, invece... forse è uscito mentre combattevo con le creature... o almeno lo spero!"
Paul si girò a controllare la stanza, che recava i segni dei danni provocati dai "nemici"... 4 creature giacevano a terra prive di sensi...


"Che esseri disgustosi... Chi saranno? Cosa vogliono?... Ma prima di dirimere questi dubbi devo raggiungere i due che sono usciti dalla stanza poco fa, specialmente quello che aveva con sé l'altra ragazza! Se non sbaglio è uscito dalla porta a sud, che dà sull'esterno... Devo raggiungerlo!"
Si sentiva determinato e un po' galvanizzato dall'esito positivo del suo primo combattimento da "difensore degli oppressi"...
Paul... o meglio, pensò... "Low Beatle back in action!"

NON GDR

Paul quindi prima di uscire dalla porta a sud cerca di svegliare la ragazza in modo che si allontani... poi vorrebbe mettere "al sicuro" le 4 creature prima che si risveglino: c'è la possibilità di legarle? O chiuderle in uno sgabuzzino? O assicurarsi che rimangano svenute il tempo necessario per braccare i loro compari?
Dopodiché il nostro eroe si dirige deciso alla caccia della quinta creatura con ostaggio annesso, uscendo dalla porta a sud.

INCOMPLETI - 31/08/2032 - KANON




'Cazzo! pure l'ascensore ci si mette' pensò Duke non appena si ritrovò bloccato nell'antro meccanico...
e puntuale come al solito l'Altro iniziò a spingere contro la sua coscienza:'SE NON LA RISOLVI IN FRETTA FACCIO IO!!' 
Proprio un bel modo di iniziare la giornata, pensò lo scienziato mentre provava ad aprire le porte metalliche dell'ascensore...fortunatamente ci riuscì con un pò di sforzo e realizzò di trovarsi molto più vicino al Reparto 2 che al piano superiore, ora però doveva raggiungerlo senza sfracellarsi nel vuoto..
Mentre valutava la situazione sentì il familiare tremolio che precedeva la 'trasformazione'...

                 'TI AVEVO AVVERTITO, ORA PRENDO IL CONTROLLO'


e si abbandonò alla coscienza di Kanon, sperando che la sua forza e la sua agilità riuscissero a tirarlo fuori da quel casino..



CAVALIERI - 29/08/2032 - SANTHIAGO

Si alzò dal letto con il suono di una sirena nelle orecchie. 
Era notte. Il buio avrebbe abbracciato tutta la stanza se non fosse stato per la luce dell'insegna luminosa appesa alla propria finesta. Il lampeggiare di quella luce creava stani effetti di luci ed ombre nella stanza. Cercò a tastoni con la mano finchè non trovò il cellulare.
Lo prese e lo guardò per vedere se c'erano messaggi o chiamate. Nulla.
La sua mente tornò agli eventi di qualche ora prima. 

Tutto era iniziato da una telefonata. Si ricordò perfettamente il tono di quella voce al telefono. Ma perchè lo avevano contattato? Ma soprattutto, come sapevano che lui era Santhiago?

Appurato che la sua rete LAN non erano stati violati, che i suoi progetti erano integri, che i firewall non segnalavano violazioni, era ora di sfruttare tutte le sue conoscenze informatiche per capire chi lo aveva chiamato, o quantomeno da dove arrivava la chiamata. 

Si alzò dal letto.

Scoprì di avere fame.


Si avventò verso il frigo, ma senza troppa speranze, che infatti vennero spazzate via dal vuoto pneumatico che avvolgeva l'interno del frigo.

"Casa del panonzo" esclamò.

Prese una manciata di soldi dal salvadanaio a forma di porcelinno. Era ancora quello che i suoi gli avevano regalato quando era solo un bambino. Scese per le scale ed attraversò la strada. Entrò nel negozio che recava l'insegna "Casa del panonzo, il miglior panino di RainCity". Si sedette ad un tavolo da solo. Ordinò il suo solito panino Dragon ed una Rain Cola per mandare giù tutto il condimento con cui era farcito il suo piatto. 
Dopo circa una mezz'ora rientrò a casa e scese in cantina.
Era ora di pigiare i tasti.


NON GDR
Anche se non comporta un'abilità specifica, vorrei usare il mio background di informatico, per tentare di entrare nei database della compagnia telefonica e capire chi mi ha chiamato e soprattutto, per capire da quale cella del sistema cellulare, arrivava la chiamata. L'idea è quella di cercare di trovare una zona della città per restringere il campo delle mie ricerche. Sempre che la chimanata arriviti effettivamente da Rain City.


mercoledì 18 febbraio 2015

IMPRINTING - 30/08/2032 - Sceneggiatore

RESOCONTO COMBATTIMENTO #3

- Turno7
Con la situazione totalmente sotto controllo, Low Beatle abbandona il proprio potere di "Mimesi", e torna a essere completamente visibile alle due creature rimaste. Allo stesso tempo, ne attacca una, mettendola KO con un unico gancio destro.
L'altra ancora in piedi tenta di colpirlo a sua volta con un rapido assalto delle mani artigliate, ma Paul riesce ad abbassarsi appena in tempo.


- Turno 8
Sfruttando il movimento verso il basso, quindi, Low Beatle rifila un robusto uppercut sul mento della creatura, che finisce immediatamente a terra, stramazzando sul pavimento dell'atrio senza forze.




NON GDR
Bene, il combattimento è finalmente terminato, e (Paul) ti "ergi" ora vittorioso nel bel mezzo dell'atrio, vincitore.
Vicino a te (oltre i corpi stramazzati delle creature) c'è soltanto la giovane studentessa, ancora priva di sensi: da fuori la struttura senti diverse persone gridare, ma i rumori più vicini vengono dai piani superiori dell'Università... una serie di strascichi e di colpi violenti davvero inquietanti.

martedì 17 febbraio 2015

IMPRINTING - 30/08/2032 - Sceneggiatore

RESOCONTO DEL COMBATTIMENTO #2

- Turno 4
Low Beatle, continuando a mantenere attivo il proprio potere di Mimesi, si muove in direzione della creatura con in spalle la giovane studentessa, cercando allo stesso tempo di non venire urtato dai movimenti violenti delle sue gambe e dai suoi tentativi di divincolarsi; le tre creature tentano di aguzzare i sensi per individuarlo, ma non sembrano proprio riuscirci.


- Turno 5
Prestando sempre una particolare attenzione ai propri movimenti e a quelli altrui, Low Beatle colpisce la creatura vicina con un calcio a un ginocchio, mandandola rovinosamente a terra: il corpo rachitico ed emaciato del mostriciattolo e quello più in carne della studentessa cadono come sacchi vuoti... quello della giovane smette immediatamente di muoversi, ma a prima vista sembra aver perso solo i sensi.
In risposta all'assalto invisibile di Paul, le altre due creature nella stanza si gettano verso lo scontro.
Voltandosi per controllare il ragazzo rintanatosi nell'angolo dell'atrio, Paul non lo vede più: che sia fuggito verso il piano superiore della costruzione?


- Turno 6
Trovandosi con la creatura dolorante per la caduta a pochi centimetri, Low Beatle la colpisce con un calcio, mettendola KO.
Raggiunta la sua posizione, le altre due creature tentano di colpirlo, invano, ma un'espressione di puro terrore si dipinge sui loro volti.


NON GDR
Ancora due avversari, Low Beatle... due avversari spaventati!
Come decidi di agire?

IMPRINTING - 30/08/2032 - Low Beatle

Tutto si svolse in un attimo: Low Beatle riuscì ad atterrare e mandare nel mondo dei sogni la prima creatura, urlando al ragazzo di allontanarsi... Questi andò subito a nascondersi nell'angolo del salone dietro le statue buttate a terra, al momento al riparo dai colpi degli esseri mostruosi...
"Molto bene, Paul, a te il primo round!" si complimentò tra sè e sè, galvanizzato dalla scarica di adrenalina che lo scontro gli aveva procurato, e soddisfatto da come si erano messe le cose... le antenne sotto il cappello fremevano, un po' per le sensazioni nuove provate, un po' perchè il pericolo era tutt'altro che cessato: subito Low Beatle si girò a guardare le altre creature: "Merda!"disse, vedendo che una delle due con l'ostaggio era riuscita ad eclissarsi... rimaneva una seconda creatura con una ragazza in spalla, che per il momento, immobile, non capiva cosa era successo.... ma una terza si era subito avvicinata, e pur non vedendolo, aveva provato a colpirlo. "Sia benedetta la Mimesi!" pensò Paul, evitando facilmente il colpo con un rapido spostamento del corpo, e notando che anche la quarta creatura presente nella stanza si era avvicinata e aveva provato, inutilmente, a colpirlo... Provò lui a colpirle, cercando un affondo come quello che aveva atterrato la prima creatura, ma nulla da fare: seppur frastornati, i suoi avversari non erano stupidi... Si muovevano rapidi, al corrente che pur non vedendo il loro nemico, dovevano continuare a muoversi per evitare danni...
"Sento consumarsi le energie, non posso usare la Mimesi in eterno!" pensò il "supereroe" (ancora titubava a definirsi così il buon Paul), "devo creare un diversivo..." Provò ad allontanarsi dalle due creature di soppiatto, cercando di fare rumore in un altra direzione, ma nulla da fare: i due esseri lo braccavano da vicino, e a fatica, questa volta, riuscì a scansare i loro colpi...


"Non posso affrontare tutti questi avversari insieme... Usa la logica, Paul, fai qualcosa di intelligente..." notò allora che la creatura rimasta immobile, con sulle spalle la ragazza, era un po' impedita dal fardello che recava; la stessa ragazza, visto che qualcuno era giunto in loro aiuto, stava provando a divincolarsi, mettendo seriamente alla prova l'equilibrio del suo catturatore... "Devo cercare di liberare la ragazza, metterla al sicuro, quella creatura è più inerme dei suoi compari, dopodichè è inutile cercare di combatterli in un corpo a corpo, devo andare alla ricerca del terzo ostaggio. Prima di tutto la salvezza degli innocenti! E' per questo che devo usare i miei poteri, non mi interessa fare il castigamatti per puro piacere..."
Così ragionando, Paul cercò di divincolarsi dai suoi due avversari per piombare di sorpresa sull'essere con la ragazza...
"O la va o la spacca... Forza, Low Beatle!"

lunedì 16 febbraio 2015

CAVALIERI - 29/08/2032 - SANTHIAGO

Santhiago era appena rientrato nello scantinato di casa. La sua base operativa. O almeno lui la riteneva tale. In ogni angolo c'erano matasse di cavo. Sugli scaffali monitor. Server. Alcuni bracci meccanici legati a terminali erano quelli che apportavano modifiche all'armatura. 
In un angolo, proprio in mezzo ai diversi bracci meccanici, c'era una postazione sopraelevata, dove Mhone abbandonò l'armatura di Santhiago. Ne uscì con una quantità di domande senza risposta da fargli male alla testa.

Chi era il tizio che lo aveva chiamato al suo numero di cellulare? Come sapeva che lui era Santhiago? Cos'era Cerberus? Chi la capeggiava? Cosa stavano organizzando, visto che sembrava qualcosa si stesse muovendo, a quando detto da Kevin? Come poteva essere che il protito di armatura usato da Kevin era così simile ai primi progetti della sua armatura? Quali conseguenze avrebbe avuto quella sua apparizzione publica in pieno giorno?

Si avvicinò alla scrivania. Si sedette e rimase alcuni istanti a pensare in silenzio.
Poi si alzò. Cancellò dalla lavagna tutti gli appunti che aveva scritto sopra. Si mise a scrivere.


Si sedette di nuovo. Lesse ancora una volta la lettera trovata nel covo di Kevin.

Kevin, sono certa avrai ricevuto il mio pacco.
Gentile concessione di un mio conoscente... finalmente avrai tutto il potere che stavi cercando.
In cambio, ho bisogno che tu faccia una visita al Museo di Storia Antica di Rain City. C'è un oggetto, la Sfera delle Ere, che vorrei possedere.
Non credo tu abbia bisogno di altre spiegazioni: prendi la Sfera e tienila nel tuo "nascondiglio", un mio uomo passerà a prenderla al momento opportuno.

La lettera non è firmata, ma segnata con una specie di sigillo, che ritrae la testa di un grosso cane.

Cerberus. Chi scriveva era una lei. La Sfera delle Ere. Distrutta da Kevin. Cos'era?

Ma questo problema al momento doveva attendere qualche ora. Aveva sonno. Ma la sicurezza e l'integrità dei suoi progetti e dei dati che il suo Data Center custodiva dovevano essere preservati e controllati.
Si mide all'opera spulciando i log dei server, controllando riga per riga la configurazione del doppio bastione di firewall perimetrali che proteggevano la propria rete.

(NON GDR - Informazioni verificate con il Master/Sceneggiature)

Non trovò nulla. Nessun log e nessuna segnalazione. A quanto pareva la sua rete era sicura e non era stata violata. Decise allora che valeva la pena spendere ancora del tempo per analizzare il pezzo di armatura che era riuscito a portare via da Kevin Logue.
L'analisi durò qualche ora. Il responso?
Chiunque avesse realizzato l'armatura aveva a disposizione tecnologia e materiali non comuni...forse militari.
Inoltre, osservò che le similitudini con l'armatura Santhiago erano per lo più concettuali, come se l'autore vedesse il progetto dell'armatura come Mhone ma con alcune differenze personali. Insomma, potè escludere che qualcuno lo avesse spiato nelle fasi di realizzazione dell'armatura.

Fece allora un respiro di sollievo.

Fatto questo controllo decise che aveva fame.
Salì al piano di sopra. 
Nel suo alloggio. 
Aveva bisogno di riposare. 

Come tutte le volte che faceva le scale per salire sperava di incrociare la sua vicina Ghiada.

Quella che era iniziata come una semplice giornata di lavoro, si era trasformata in qualcosa di rocambolesco.

Mentre era disteso nel letto gli venne in mente il proprio lavoro. Avrebbe dovuto chiamare per avvisare che l'indomani sarebbe andato al lavoro. Ma aveva bisogno di riposo ora. Avrebbe chiamato nel tardo pomeriggio.

Molte le domande che esigevano una risposta...

Questo pensiero lo accompagnò fino a quando non si addormentò.

venerdì 13 febbraio 2015

CAVALIERI - 29/08/2032 - Sceneggiatore

- Diavolo. Questo tipo non sta scherzando. - pensò il giovanotto cui Santhiago aveva rivolto l'ordine di chiamare la polizia.
Sì, esatto: un tizio alto quasi due metri, coperto da un'armatura d'acciaio graffiata e ammaccata, gli aveva appena chiesto (o, per meglio dire, ordinato) di prendere il suo cellulare e fare una chiamata alla polizia, avvertendoli che "il responsabile del colpo al Museo" si trovava in uno scantinato a un solo isolato di distanza dalla sua attuale posizione.
Il ragazzo tentò di balbettare una risposta, ma non riuscì a emettere alcun suono, quindi compose distrattamente il numero e fece la chiamata.


L'agente alla centrale di polizia, un uomo sulla quarantina ben oltre il suo peso forma, raccolse la chiamata: quando il giovanotto riuscì a spiegargli tutta la situazione, lui lo mise in attesa e chiamò immediatamente il detective Gale sul suo cellulare personale.
- D-detective? Sì, ecco... credo di aver trovato il suo... mercenario. Sì, Kevin Logue... -
- Che cosa?! - , urlò il detective, ancora all'interno del Museo di Storia Naturale per le indagini.


Gale e alcuni uomini raggiunsero lo scantinato dopo diversi minuti.
Quello che trovarono fu Kevin Logue, con i jeans e la canottiera nera bruciacchiati e strappati e sporchi, steso a terra a pancia in giù; era sveglio, completamente, ma del tutto impossibilitato a muoversi, come se fosse paralizzato.
Il tavolo del seminterrato era stato evidentemente rovistato, alcune carte erano sparpagliate per terra: il resto non sembrava essere stato toccato.
Mentre Gale fece chiamare un'ambulanza, Kevin lo ricoprì di improperi... di certo non aveva perso la sua vena aggressiva.
- Detective! Se incontri quel bastardo in armatura, digli che io ormai sono fuori dai giochi... ma che presto qualcuno verrà a cercarlo! -, urlò, mentre la barella lo trasportava fuori dal seminterrato.
- "Quel bastardo in armatura"... - pensò il detective - Sinceramente spero di non rivederlo mai più! -

IMPRINTING - 30/08/2032 - Sceneggiatore

RESOCONTO COMBATTIMENTO

- Turno 1
Low Beatle, ancora invisibile grazie all'utilizzo del proprio potere mimetico, colpisce con un pugno la creatura umanoide che aveva buttato a terra, mandandola a farsi un bel sonnellino; allo stesso tempo, sussurra allo studente di mettersi al riparo: questi indietreggia allontanandosi dal corpo senza forze della creatura e rintanandosi in un angolo della stanza.
Le creature restanti, ovviamente, reagiscono. Quella più lontana dal centro dello scontro (che porta in braccio una studentessa) lascia l'atrio attraversando la porta a Sud, verso l'esterno dell'Università, mentre l'altro essere mostruoso con in spalla l'altra studentessa si blocca sorpreso; le restanti due creature in piedi si lanciano verso lo scontro. Una riesce ad attaccare Low Beatle, ma incapace di vederlo manca esageratamente il colpo.


- Turno 2
Rincuorato dall'aver evitato gli artigli della creatura, Low Beatle tenta di atterrare anche la creatura più vicina, ma non ci riesce: intanto, anche quella prima ancora lontana si unisce al combattimento... ma nessuna delle due riesce a ghermire Paul, o a ferirlo. Intanto, la creatura con sulle spalle la studentessa, rimane ferma immobile, probabilmente nel panico.


- Turno 3
Il secondo tentativo di atterrare una delle creature non ha dato alcun frutto.
Low Beatle decide allora di spostarsi in giro per la stanza per trarre in inganno le creature attraverso il suono, convincendole di trovarsi davanti a un gruppo ben più nutrito di avversari... tuttavia appena si muove i due esseri con cui era in combattimento ne percepiscono i passi e gli si avventano contro con violenza: non riescono ad arrecargli alcun danno, ma vanificano il suo piano.
La creatura con la studentessa rimane ancora immobile, lo sguardo concentrato, mentre cerca senza risultati di scoprire la reale posizione del giovane eroe.




NON GDR
Non tutto, nei primi tre turni di combattimento, è andato come avresti voluto, Paul... che cosa succederà, nei prossimi?

giovedì 12 febbraio 2015

CAVALIERI - 29/08/2032 - SANTHIAGO

Fece un sospiro di solievo quando la sua mano, dopo aver artigliato la piastra nel bel mezzo della spina dorsale dell'armatura di Kevin, la strappò con forza. Quando sentì che veniva via capì che la sua intuizione gli era stata di fondamentale importanza. Una smorfia di dolore lo colse quando l'armatura di Kevin emise una scarica elettrica.
Il tutto durò pochi istanti.
Quando Santhiago si riprese si trovò affaticato.
Doveva però pensare velocemente.
Raccolse dal tavolo tutte le carte che vide. Perquisì la stanza e Kevin.
Appena fatto uscì in strada. Fermò la prima persona che trovò con un cellulare in mano. 

"Chiama la polizia...ora!"

Disse con tono secco facendo capire che non accettava un no come risposta.

NON GDR
Cosa trovo nella stanza?
La perquisizione di Kevin è finalizzata a capire se mi posso portare via pezzi dell'armatura per studiarli.
Vorrei chiamare la polizia per comunicare di venire a prendere il responsabile dell'assalto al museo.

martedì 10 febbraio 2015

CAVALIERI - 29/08/2032 - Sceneggiatore

RESOCONTO DEL COMBATTIMENTO



- Turno 4
Mentre Santhiago ripensa a suo padre e all'utilizzo che potrebbe avere la piastra al centro della spina dorsale tecnologica che sembra tenere insieme l'armatura di Kevin, quest'ultimo tenta di colpirlo con la spranga di ferro che ha letteralmente strappato dal corrimano della breve scalinata d'entrata al seminterrato, qualche attimo prima: all'ultimo momento, però, l'eroe si accorge del colpo e lo schiva facendosi indietro.

- Turno 5
Sicuro di poter dare una svolta allo scontro, Santhiago si avventa sul nemico, afferrandogli la piastra con le dita di entrambe le mani; tra i due si instaura una violenta lotta di corpi e menti, in cui però Kevin non riesce a spingere lontano l'eroe in armatura.

- Turno 6
Con tutta la forza a propria disposizione, Santhiago da un forte strattone alla piastra, che si stacca violentemente dal resto dell'esoscheletro. Un'improvvisa scarica elettrica diparte dalla piastra, avvolgendo non solo l'intero corpo del Criminale, ma anche quello dell'eroe: il primo, emettendo un urlo straziante, cade poi a terra, completamente privo di sensi.




NON GDR
Bene, il combattimento è terminato: Kevin è a terra, sconfitto, mentre tu, Santhiago ti ergi vincitore... seppur molto affaticato e la scarica elettrica abbia eroso altri 2 punti Salute dalla sua riserva.

Santhiago, ti trovi ancora all'interno del seminterrato, su cui è scesa la calma.
Non sai se i rumori del vostro scontro abbiano allertato qualcuno, ma per adesso da fuori non senti alcun rumore sospetto o che ti faccia pensare a qualcuno in avvicinamento.
Vicino a te si trova ancora il tavolo pieno di scartoffie varie, la rastrelliera per armi semivuota, gli scatoloni di cartone aperti e il materasso... che cosa fai?

CAVALIERI - 29/08/2032 - SANTHIAGO

Era in grossa difficoltà. Aveva provato a colpire Kevin per ben tre volte senza nemmeno raggiungere il bersaglio. La cosa lo stava frustrando non poco. Il fatto di essere stato colpito pesantemente, poi, non faceva che aumentare questa frustrazione.
Fu in quel momento che gli venne in mente che suo padre era solito ripetergli una cosa:

 "Ricorda Mhone, l'arma più potente che hai è il tuo cervello. Il buon Dio non ti ha donato un fisico da atleta, ma hai una testa di tutto rispetto. Usala. Allenala. Tienila sempre affilata come il filo della spada di un cavaliere medievale".

Poi il suo sguardo fu attratto da un particolare dell'armatura di Kevin: mentre il suo avversario girò su se stesso il suo occhio cadde su un piccolo led che lampeggiava di rosso nel bel mezzo di una piastra circolare proprio a metà della spina dorsale.


Quel piccolo particolare, scatenò una serie di ricordi e pensieri che lo portarono a qualche anno prima, periodo in cui il suo progetto dell'armatura Santhiago era all'inizio. A quel tempo il problema era come mandare comandi alle piastre periferiche dell'armatura e come ricevere informazioni da esse. L'idea fu proprio quella di avere dei piccoli centri di smistamento e raccolta informazioni cablati tra le varie piastre, ed un'unica piastra centrale a cui tutti i piccoli centri facevano capo. L'intuizione si era rivelata ottima. Ma la posizione definitiva per quella piastra centrale, nel suo progetto definitivo, nella sua armatura, non era quella.
La cosa, da un lato, lo fece sorridere. Ora sapeva dove concentrare il prossimo attacco. Dall'altra lo inquietò ancora di più, perchè il progetto di quelle piastre, di quell'abbozzo di armatura di Kevin sembrava preso pari pari dal suo progetto.

Si sarebbe di quel problema in seguito.

Ora era il momento di colpire con tutta la sua forza.

NON GDR
Come concordato con il Master, quello che avete appena letto è un flashback, per giustificare la spesa di un Continuity Point. Questo mi garantirà un +3 all'attacco. Ora mando una mail privata al master con la descrizione di quello che vuole fare Santhiago.

domenica 8 febbraio 2015

INCOMPLETI - 31/08/2032 - Sceneggiatore

L'ascensore del laboratorio F prese a scendere lentamente verso i piani inferiori della struttura, il neon del vano che traballava incontrollato.
Ogni secondo passato in quella scatola di metallo e moquette rossastra rendeva Duke più nervoso: gli sembrava, ogni volta che si trovava in spazi stretti, di sentire la voce dell'altro se stesso farsi più forte, più fastidiosa, come se reagisse con più violenza del solito al fatto che anche il corpo che condividevano si trovasse costretto in pochi metri.

Improvvisamente, l'ascensore tirò un forte scossone, e prese a rallentare progressivamente il proprio moto... fino a fermarsi.
Un guasto, di certo provocato dai problemi elettrici che stava manifestando la struttura: con un po' di sforzo, Duke riuscì ad aprire la porta scorrevole per analizzare la situazione.
Il gelido buio della tromba dell'ascensore lo abbracciò, stringendolo con forza, e mostrandogli come si trovasse a una distanza troppo grande per poter tornare al Reparto 1, mentre la fermata del Reparto 2 si trovava ad alcuni metri al di sotto... raggiungibile, forse, ma di certo il rischio di cadere verso il vuoto nulla che stava sotto di lui era significativo.


Un problema in più in una situazione già parecchio problematica, insomma!

IMPRINTING - 30/08/2032 - Sceneggiatore


Il giovane studente, a terra, cercava di ritrarsi come meglio poteva dalla figura magra, pallida e curva che incedeva verso di lui borbottando in una lingua sconosciuta.
Così da vicino, poteva percepirne con disgusto l'odore di marciume e di sporco che l'ammantava, che ammantava sicuramente anche le altre cinque presenti nella stanza.
Poi, improvvisamente, proprio quando l'essere stava per ghermirgli una caviglia... cadde a terra con violenza, sbattendo la testa contro il pavimento ed esplodendo in un quello che aveva tutta l'aria di essere un acuto grido di sorpresa e dolore.
Qualcosa aveva assalito l'assalitore, qualcosa che (anche sforzandosi) lui non riuscì a vedere assolutamente. E nemmeno le altre creature, che presero a guardarsi attorno confuse e leggermente impaurite.


NON GDR
Ti ricordo che, per aver attivato il potere "Mimesi", hai perso 3 Vigore: come puoi vedere nella pagina della tua scheda, ora il tuo valore è di 8.
Il tuo attacco contro la creatura è riuscito: l'hai sbilanciata e fatta finire a terra, ma le altre creature hanno evidentemente reagito e ora si rendono conto che nella stanza c'è un qualche tipo di pericolo. Se intendi continuare a non farti vedere, però, dovrai continuare a spendere Vigore per mantenere attivo il potere "Mimesi".
Nella nuova mappa disegnata, vedi come le creature si stiano muovendo, e come siano solo più 5 (quella più verso destra è sparita, probabilmente si è infilata nella porta che conduce alle scalinate verso i piani superiori): le due creature che hanno le studentesse in spalla non si curano di altro se non di loro.

Ora inizia il primo, vero, combattimento dell'avventura... arriva mail!

sabato 7 febbraio 2015

IMPRINTING - 30/08/2032 - Low Beatle

Che esseri sgradevoli e... non umani!
Oltretutto stavano mettendo in serio pericolo la vita di alcuni studenti, casomai non l'avessero già fatto con altri!
Era il momento di pensare il più rapidamente possibile e soprattutto... di agire!
Low Beatle esultò con se stesso che la sua prova di Mimetizzazione fosse andata a buon fine, e per il momento i suoi avversari non avessero notato la sua presenza...
Sempre mantenendo attive le sue Antenne per cercare di cogliere eventuali mosse a suo danno dei ripugnanti figuri, sgattaiolò velocemente, cercando di fare il meno rumore possibile, verso l'essere che stava minacciando il ragazzo ancora in piedi.
Aveva infatti pensato che le due ragazze, visto che gli esseri se le erano accollate in spalla, non correvano un pericolo di vita immediato, piuttosto si trattava di un rapimento... ci avrebbe dunque pensato dopo.
Il ragazzo invece stava correndo un serio pericolo... e dato che le altre creature si stavano allontanando dai due, a Low Beatle poteva riuscire di far qualcosa per lui, prima che succedesse l'irreparabile...



NON GDR

Low Beatle dunque si avvicina il più possibile all'immondo essere che minaccia il ragazzo. Se lo raggiunge senza essere notato (?) prova ad assestargli un calcio per atterrarlo, confidando nella sua Agilità per evitare la contromossa dell'avversario... il tutto cercando di fare il meno rumore possibile, per non richiamare l'attenzione degli altri allegri obbrobriosi compari...

INCOMPLETI - 31/08/2032 - KANON




Chiudendosi la porta d'ingresso del laboratorio alle spalle, Duke aveva lasciato fuori anche Steve,gli altri scienziati e le loro urla... un avvertimento, un'indicazione forse, ma lui non ci aveva fatto caso... era successo un qualche casino e sua madre era ancora dentro e magari in pericolo!
Tutto la sonnolenza che lo aveva accompagnato durante il viaggio verso il laborario ora era scomparsa, lasciando il posto ad una frenetica determinazione..
Il silenzio della sala gli aveva dato modo di riflettere qualche istante, gli pareva di ricordarsi che nelle stanze a destra e a sinistra di quella in cui si trovava ci fossero solo uffici e computer...
'Non possono aver fatto dei casini lì, mia madre sarà sicuramente al piano inferiore' pensò Duke fra sé e sé, ricordandosi che era li sotto che venivano fatti gli esperimenti.. attraversò perciò la sala, incurante dei rumori che gli sembravano provenire dalla stanza a sinistra, dirigendosi verso l'ascensore... non appena premette il bottone di chiamata vicino alla porta metallica, la sua seconda personalità iniziò a spingere contro la sua coscienza:

'ME NE SONO STATO BUONO BUONO FIN'ORA...MA SAPPI CHE SE LA SITUAZIONE PEGGIORA PRENDO IO IL CONTROLLO!!'

L'attacco mentale lasciò Duke inebetito per qualche istante.. il segnale acustico che preannunciava l'arrivo dell'ascensore lo riportò alla realtà, fece mente locale e cercò la scatolina con le sue pillole.. stava frugando in tutte le tasche quando gli apparve l'immagine del suo laboratorio e della scrivania su cui le aveva lasciate... 'Merda merda merda!!' continuò a ripetere tra sé e sè Duke, premette il bottone che indicava -1 sulla pulsantiera dell'ascensore e, mentre scendeva verso il piano inferiore continuava... 'Merda merda merdaa!'

IMPRINTING - 30/08/2032 - Sceneggiatore: cambio scena

Mentre procedeva lungo il porticato di collegamento tra la biblioteca e l'edificio principale della Pinkerton University, Paul si concentrò sulla possibilità di confondere la propria figura con quella dell'ambiente circostante; quasi senza che se ne rendesse conto, il colore della sua felpa con cappuccio, dei suoi jeans e delle sue scarpe divenne semplicemente identico a quelli del pavimento, delle colonne e del soffitto del porticato.
Immediatamente, nella testa di Paul si figurò una sola parola: mimetizzazione, una capacità che diversi insetti potevano sfruttare... e anche lui, evidentemente.


La porta che conduceva all'edificio principale dell'Università era socchiusa, e oltre di essa proveniva un gran chiasso di urla, mugugni inintelligibili, schianti e tonfi.
Paul, mentre il suo aspetto esteriore mutava seguendo i colori dell'atrio, entrò.
Davanti a lui, il caos.
Sei creature più basse, pallide e rachitiche di un qualsiasi essere umano normale, vestite unicamente con lunghi drappi sporchi e strappati e con un paio di grossi occhi coperti da quelli che sembravano larghi occhiali di plastica, si aggiravano nell'atrio con andatura curva, parlando tra di loro nel linguaggio acuto e incomprensibile che Paul aveva udito qualche istante prima da dentro la biblioteca. Il pavimento e le pareti dell'atrio erano piene di sporcizia, graffi e schizzi di sangue fresco, i due busti di Geoffrey Pinkerton (lo studioso inglese a cui era intitolata l'Università) erano a terra, distrutti. Che qualcosa di brutto stesse accadendo (come se quegli esseri inumani non fossero abbastanza), era del tutto ovvio.


Un paio di creature aveva sulle spalle almeno una ragazza, una giovane studentessa, e stavano allontanandosi dall'atrio andando verso la porta che conduceva al parco e all'esterno della struttura; altre creature, invece, si stavano appropinquando alla grande porta di plastica che dava sulle scalinate collegate ai piani superiori dell'Università. Una delle creature, infine, si stava avvicinando con tutt'altro che buone intenzioni all'unico studente maschio presente nella stanza.



NON GDR
Bene, ecco il primo "cambio scena" di Imprinting!
Nella mappa, tu (Low Beatle) sei il cerchio bordato di nero, attualmente non visto da tutti i presenti nella stanza; i cerchi rossi sono le 6 creature mostruose, ovviamente, e quello verde in alto a sinistra lo studente maschio: gli altri due cerchi verdi sono invece le studentesse, e infine i due cerchi bianchi sono i busti caduti a terra.
I rettangoli bianchi sono le porte: quella da cui sei entrato tu a sinistra, quella verso l'Aula Magna in basso e quella verso le scale e i pieni superiori a destra.

Tutto chiaro? A te la mossa!

IMPRINTING - 30/08/2032 - Low Beatle

Paul cercò di tranquillizzare il ragazzo che gli aveva parlato: "Sì, hai ragione, meglio allontanarsi... tu vai ad avvisare i ragazzi che sono qui in biblioteca, io cerco se c'è ancora qualcuno in giro e poi ci allontaniamo tutti...ok?"
Vide il ragazzo entrare in biblioteca, e con la testa piena di domande e dubbi, oltre che un ronzio (probabilmente dovuto alle sue nuove doti) che urlava "pericolo" da tutte le parti, si avviò verso l'edificio principale... Si calò il cappuccio della felpa sulla testa, in maniera che non si vedesse bene il suo volto, casomai qualcuno che lo conosceva lo vedesse avanzare verso il "pericolo" e si chiedesse perchè lo facesse... in attesa di prepararsi una tuta adeguata (ogni supereroe che si rispetti deve celare la sua vera identità...) alla bisogna andava bene il cappuccio in testa...
"A noi due, "pericolo" misterioso...  e che la sorte me la mandi buona!" pensò Paul, anzi, da questo momento in poi, Low Beatle, ancora sospeso tra incredulità e determinazione, mosso per il momento da una forte curiosità!



NON GDR

Naturalmente per Low Beatle questo è il momento per testare i suoi poteri! Segue mail privata per questioni tecniche...

INCOMPLETI - 31/08/2032 - Sceneggiatore


Steve, colto alla sprovvista dalla decisione di Duke, non riuscì a fermarlo.
Solo quando il giovane fu sull'uscio del portone di entrata al laboratorio F, lo scienziato riuscì a dirgli qualcosa: una domanda generica, un monito vago, che Duke nemmeno comprese del tutto, concentrato com'era sulla notizia che sua madre Susy si trovasse da qualche parte all'interno.
Gli altri scienziati al di fuori lo guardarono entrare nella struttura, preoccupati e colti alla sprovvista.


Quando il portone d'entrata si richiuse rumorosamente alle spalle del giovane, tagliò fuori la voce di Steve e qualsiasi altro rumore: nella morsa del gelido silenzio in cui versava il laboratorio F, tutto era silenzio.
Davanti a Duke, si aprì una stanza rettangolare che si sviluppava in orizzontale, con pavimento, pareti e soffitto dello stesso grigio asettico; alcune luci al neon, quelle accese ovviamente, traballavano vistosamente, conferendo un'area inquietante alla situazione.
Proprio come tutti gli altri laboratori minori delle Logan Industries, la prima stanza del "Reparto 1" non era altro che un'anticamera. Due porte si aprivano a destra e a sinistra, conducendo (questo Duke se lo ricordava bene) in due stanze molto simili piene di computer, dove i tenici solitamente processavano i dati degli esperimenti che avvenivano nei due reparti ai piani inferiori; a completare l'arredamento della stanza, il vano dell'ascensore, prospiciente l'entrata.



NON GDR
Allora, sei entrato nel laboratorio F, finalmente!
Questa è la prima stanza del "Reparto 1": le due porte sono quelle a destra e a sinistra, il vano dell'ascensore il rettangolo bianco sulla parete a nord, tu sei (come al solito) il cerchio verde.
Appena si richiude la porta, ti sembra che dalla stanza a sinistra provengano dei rumori... strascichi, spostamenti di qualcosa, ma non ne sei sicuro: in effetti, senti che potresti anche esserti sbagliato, vista l'ansia per tua madre e l'inquietudine del laboratorio.

A te!

giovedì 5 febbraio 2015

INCOMPLETI - 31/08/2032 - Sceneggiatore


- D-Duke? -, balbettò Steve cercando di mettere bene in luce la sagoma del giovane che si stava avvicinando dall'altra parte della strada. - Certo che mi ricordo... -

Steve Higgins era un uomo sulla cinquantina di statura medio-bassa, dalla carnagione chiara, con occhi verdi e capelli biondicci; aveva un paio di eleganti occhiali che, spinto dall'ansia e dal sudore che gli imperlava la fronte, metteva a posto a ogni movimento.
Si avvicinò lentamente a Duke e lo allontanò di qualche metro dagli altri due scienziati con cui stava parlando prima: questi lo guardarono incuriositi, poi ripresero a parlare concitati.


- Abbiamo avuto dei... problemi, questa notte. Un esperimento andato male, sono cose che possono succedere. Stiamo chiamando l'ufficio di Mr. Logan, non dovrebbe metterci molto ad arrivare. Ma tu cosa ci fai qui? -



NON GDR
Nella mappa, vedi più o meno com'è la zona nei pressi del laboratorio F: tu sei il pallino verde più grande.
Mentre ti parla, Steve non ti guarda negli occhi e da una serie di impercettibili segnali corporei capisci che sta evitando di dirti qualcosa (hai fatto una prova di Ingegno più che ottima).
Molto importante: mentre ti avvicini alla zona del laboratorio, parcheggiata al lato della strada vedi la macchina di tua madre Susy.

Direi che possiamo usare i commenti, per il botta e risposta tra te e Steve.

mercoledì 4 febbraio 2015

INCOMPLETI - 31/08/2032 - KANON







Arrivato davanti al laboratorio F, e ancora mezzo addormentato, Duke guardò la scena che gli si presentava davanti, dovendola descrivere con una parola: PANICO!
'Ma cosa diavolo è successo qui?' pensò avvicinandosi agli scienziati che parlavano concitati tra loro e guardando i loro volti riconobbe Steve, un simpatico cinquantenne che aveva lavorato con lui e la madre un anno prima.. ora però il sorriso che sempre appariva sul suo volto era sparito, lasciando il posto ad un'espressione spaventata e incredula!

'Ehi Steve, sono Duke, Duke McEwans!ti ricordi di me??ma soprattutto che è successo al laboratorio??'

IMPRINTING - 30/08/2032 - Sceneggiatore


Una volta richiusa la porta della Biblioteca dietro le spalle, Paul trasse un lungo respiro di sollievo.
Ora era libero di capire che cosa diavolo stesse succedendo.
Non dovette aspettare molto, comunque: i guai gli piovvero addosso immediatamente... o meglio, gli corsero incontro attraverso il lungo corridoio a portico che collegava la biblioteca all'edificio principale della Pinkerton University.

Un giovane studente coperto dall'acne, Paul l'aveva già visto in giro per l'ateneo ma non riusciva a ricordarne il nome, caracollò in sua direzione con aria evidentemente ansiosa. Jeans larghi, una felpa sbiadita, le Converse ai piedi, si fermò giusto prima di finirgli addosso con violenza.

- D-d-d-dovete scap-pare... -iniziò a dire, con il fiato corto- sono spuntati all'improvviso...dentro... sono orribili... -

Il ragazzo prese a guardare Paul dritto negli occhi, indicando l'entrata all'edificio principale dell'Università alle sue spalle.
Prima che Paul potesse dirgli qualcosa, proprio da lì provennero altre grida.



NON GDR
Purtroppo, la mia abilità nel disegnare mappe e piantine rimane a livello 1. =(
In ogni caso, però, in alto trovi l'idea che mi sono fatto della Pinkerton University, con i vari edifici e la zona verde su cui sorge.
Tu (Paul/Low Beatle) e il ragazzo spaventato siete poco fuori la biblioteca, all'inizio del segmento che la collega all'edificio principale... da cui sembra che stiano provenendo i problemi.

A te!

CAVALIERI - 29/08/2032 - Sceneggiatore

RESOCONTO DEL COMBATTIMENTO

- Turno 1
Santhiago, alzatosi dalla scalinata e riguadagnata la concentrazione, estrae la propria spada potenziata e si lancia a capofitto contro Kevin: è una carica a tutti gli effetti, che sfrutta il peso della sua armatura e l'impeto per infliggere devastanti danni... o meglio, lo farebbe se avesse raggiunto il bersaglio. Con uno scatto certamente frutto del potenziamento fisico dato dal suo prototipo di armatura, Kevin evita la carica; Santhiago, sorpreso, perde l'equilibrio inciampando nei resti di acciaio spezzato e piegato della piccola ringhiera del pianerottolo del seminterrato, cadendo violentemente a terra verso il centro della stanza.
Kevin, ridacchiando, abbandona il pianerottolo e si avvicina a Santhiago, ancora a terra, rifilandogli un potente calcio al busto; le placche delle due armature si scontrano le une contro le altre e una fitta di dolore percorre il corpo dell'eroe.


- Turno 2
Nonostante il dolore (o forse proprio grazie a esso), Santhiago si rialza rapidamente, raccogliendo la propria spada: Kevin glielo lascia fare, lo osserva rigirandosi tra le mani la sbarra d'acciaio.
L'eroe si fa sotto con un fendente obliquo dall'alto verso il basso, ma ancora una volta i riflessi potenziati del mercenario gli permettono di scansarsi.
Sfruttando l'inerzia della propria finta, Kevin tenta quindi di colpire Santhiago al volto con un gancio destro, ma "purtroppo" non raggiunge il bersaglio.


- Turno 3
Nella speranza di allontanare Kevin e di riprendere fiato e riflettere su una possibile tattica, Santhiago carica un calcio allo stomaco, che il mercenario riesce a evitare con una rapida piroetta su se stesso; anche il successivo uppercut di Kevin finisce per non sortire alcun effetto.
Mentre il proprio avversario gira su se stesso, però, Santhiago scorge in corrispondenza della metà della sua spina dorsale una piccola piastra circolare con un led rosso lampeggiante.




NON GDR
Nuovo combattimento, ecco i primi tre turni: ho evitato di aggiungere le Griglie di Combattimento, perché rileggendo l'altro post non mi sembra aiutino particolarmente a comprendere l'andamento dello scontro, ma solo a complicarlo.
In compenso, ho rimesso la mappa del seminterrato con le vostre attuali posizioni.
Santhiago,ti ricordo che hai perso un totale di 5 Vigore per gli Attacchi Iconici del Turno 1 e 2, e 2 Salute con il colpo che ti ha rifilato Kevin nella sua prima azione.
Per il resto, il combattimento continua...

IMPRINTING - 30/08/2032 - Low Beatle

Una minaccia, dunque!
Paul, o meglio, in questo caso, per la prima volta, Low Beatle, si voltò verso i suoi amici dicendo: "Non dev'essere niente di che, magari un incidente con qualche scaffalatura... vado a dare un'occhiata..."
Fissò lo sguardo negli occhi di Jack, che subito comprese, ed approfittò della confusione creatasi per dire a Jamie: "Ok, Jamie, inizio ad andare a posare i testi, mi accompagni? Poi Paul ci raggiungerà..."
Jamie, un po' interdetta, si rivolse a Paul: "Sei sicuro, Paul? Non è da te fare l'impavido..."
"Non ti preoccupare, lo sai che sono sempre stato piuttosto, curioso, no? E poi cosa vuoi che sia successo? Ci vediamo tra breve..."
E così dicendo, con le antenne che gli pulsavano come non mai sotto il cappellino, sgattaiolò lesto al di là della porta della biblioteca, aprendola e richiudendola subito alle sue spalle...




NON GDR:

Mi sono preso questa libertà, ma effettivamente la porta era aperta? Do per scontato che data la situazione il vecchio bibliotecario, frastornato, non reagisca a tale azione...

[S U P E R E R O I - G G P ] CAVALIERI - 29/08/2032 - SANTHIAGO

Se Santhiago non avesse avuto l'elmo a nascondere il suo volto, Kevin avrebe potuto vedere i suoi occhi brillare, letteralmente. In parte stupore, in parte desiderio di capire come funzionava quella valigetta. La sua mente iniziò a pensare che forse Kevin aveva sotto pelle delle placche collegate in qualche modo alle parti dell'armatura. Fantastico. 


Ora però uan domanda. Perchè quella somiglianza tra la sua e quel prototipo? Che qualcuno avesse avuto accesso ai suoi progetti? O che qualcuno lo stesse studiando nelle sue uscite? Era dunque sotto controllo? Se fosse stato così allora quello scontro con Kevin sarebbe potuto essere visto come un test sul campo per raccogliere ulteriori dati. 
Per la miseria, troppe domande da gestire. Ora la cosa più urgente era mettere al tappeto Kevin. Poi avrebbe avuto tutto il tempo per gestire le altre cose.
Quel calcio che aveva ricevuto era stato notevole. 
Fece un respiro. Kevin lo stava sfidando ad uno scontro all'arma bianca. Come poter rifiutare. 

NON GDR
Mail in arrivo per la gestione delle mie tre prossime azioni.

IMPRINTING - 30/08/2032 - Low Beatle



Paul era preso dalla lettura del trattato entomologico sugli scarafaggi: insetti spesso disprezzati dalla massa, ma in realtà dotati di sensi sviluppati, come l'olfatto e la percezione della presenza di altri esseri viventi, anche senza usare la vista, la loro flessuosità e la capacità di adattarsi agli spazi intorno a loro... "Stupefacente... e se tali caratteristiche le avessi sviluppate anche io? Mi sembra proprio che sia così... certo che le implicazioni pratiche sarebbero enormi... potrei individuare pericoli, adattarmi agli ambienti circostanti, percepire minacce, magari con un po' di allenamento anche riuscire a far adattare il mio corpo a sollecitazioni particolari o "modificarlo" a seconda delle circostanze... un simile potere potrebbe essere usato per aiutare qualcuno in situazioni pericolose, o sventare minacce prima che altri possano accorgersene... una responsabilità, certo, ma non mettere tali caratteristiche a servizio della collettività sarebbe un delitto... e bravi i miei scarafaggi, i "beatles"... in fondo sono quasi uno di loro, uno "scarafaggio alle prime armi"... un "low beatle"..." Questi i pensieri di Paul, che si ritrovò a sorridere pensando al suo "nome in codice"... Low Beatle... sì, gli piaceva!
Si voltò a guardare Jamie e Jack, che scartabellavano testi e ogni tanto gli sorridevano... era per loro, per i suoi amici, e per tutte le persone oneste di Rain City che avrebbe utilizzato le sue capacità in modo di aiutarli se le circostanze lo avessero richiesto...


"Beh, un... "supereroe" (gli faceva un po' effetto definirsi così) che si rispetti deve avere un costume degno di questo nome... mmh, quel tessuto che avevamo usato per un esperimento il mese scorso in laboratorio... com'era già il materiale? Polimeri sintetici in fibra ultraleggera... sì, potrebbe tornare utile... è un materiale flessuoso, estremamente resistente alle sollecitazioni e quasi del tutto impermeabile, oltre che leggero... se riuscissi a ricavarne una tuta, la si potrebbe..." in mezzo a tali divagazioni di pensiero, lo colse una sensazione, come una fitta per i suoi sensi, ora potenziati: sentiva una percezione di pericolo, non meglio definito, ma vicino, reale... Si voltò a guardare Jamie e Jack, che gli rivolsero un'occhiata interrogativa, e la gente attorno, che sembrava non essersi accorta di nulla... "Cosa può essere?" pensò Paul, ma non fece in tempo a rispondersi, che tutti sentirono una serie di grida lontane e di tonfi ripetuti oltre la porta...  I suoni si fecero più rapidi e frequenti...
Paul si ritrovò a dire: "Jamie, Jack, aspettate qui, vado a vedere cosa succede..." e mentre i suoi amici protestavano, dicendo di aspettare, Paul si mosse verso la porta, sistemandosi a fianco di essa, e "aguzzando" i suoi sensi per cercare di capire di cosa si trattasse...

NON GDR

Ecco il primo tentativo del "nostro" di usare le sue nuove doti... riesce a capire cosa sta succedendo? Sviluppi?

lunedì 2 febbraio 2015

INCOMPLETI - 31/08/2032 - Sceneggiatore: Cambio scena


Duke impiegò circa venti minuti per raggiungere la struttura del "laboratorio F" dal proprio appartamento, utilizzando la metropolitana automatizzata di Rain City: venti, lunghi minuti, dei quali maledisse ogni lento istante, mentre in superficie sapeva farsi sempre più rade le abitazioni della zona medio-borghese in cui abitava (come la maggior parte degli abitanti), lasciando il posto alle strutture squadrate e ben distanti l'una dall'altra che caratterizzavano l'area industriale.
Il viaggio, però, lo aiutò a ricordare con un po' più di precisione l'ubicazione del "laboratorio F", ovvero un comunissimo stabile a pochi passi dall'insenatura più ampia della città, e quando la metropolitana raggiunse la fermata più vicina, scese e ritornò in strada rapidamente, coprendo poi quasi di corsa l'isolato che ancora lo separava dalla struttura di ricerca... rimanendo dall'altra parte della strada per osservare la situazione.

Davanti all'entrata del laboratorio, 5 uomini con lunghi camici bianchi si aggiravano evidentemente nel panico.
Un paio passeggiavano in circolo, lentamente, cercando di riprendere fiato e di razionalizzare quello che era appena successo (stando ai loro volti spaventati, qualcosa di molto grave), mentre gli altri parlottavano tra di loro sforzandosi per tenere la voce bassa; Duke non riuscì a comprendere del tutto i loro discorsi, dalla distanza cui si trovava, ma stavano sicuramente dibattendo su come comportarsi adesso.

Per il resto, la struttura del laboratorio, bassa e larga e sviluppata per la maggior parte nel sottosuolo come la maggior parte delle costruzioni delle "Logan Industries", era placidamente addormentata dietro di loro, silenziosa.



NON GDR
Bene, cambiamo scena, e dall'abitazione di Duke raggiungiamo il "laboratorio F": il viaggio è quello segnato sulla mappa generica a inizio post (il puntino azzurro è l'abitazione, quello verde il laboratorio, quelli viola le fermate della metro).
L'immagine del laboratorio è a puro scopo esemplificativo.
Duke, immaginatelo di un solo piano e dovresti esserci.

domenica 1 febbraio 2015

INCOMPLETI - 31/08/2032 - KANON



L'oscura presenza l'aveva dapprima spaventato, facendolo sobbalzare nel sonno e bloccando i suoi movimenti, come se fosse ancora in fase REM, ma poi incuriosito, con il suo accento irlandese che tanto gli era familiare; ora però lo spavento e la curiosità avevano lasciato il posto all'irritazione...poche cose indisponevano Duke come l'essere svegliati nel pieno della notte!

       'Che guai ci possono mai essere al laboratorio F??e poi dove cavolo si trova?'

Non appena riacquisto il controllo del proprio corpo fece mente locale, ricordandosi che i laboratori in questione erano lontani da quello in cui lavorava lui e molto più piccoli.
Prendendo le prime due cose che trovava nella stanza, ossia un paio di jeans sgualciti e una maglietta stropicciata, scese al piano di sotto, indossò il cappotto e chiuse la porta di casa alle sue spalle uscendo...voleva raggiungere i laboratori il prima possibile e visto che la madre lo aveva lasciato a piedi si diresse alla stazione più vicina della metro, che per fortuna funzionava 24 ore su 24..


Imprinting - 30/08/2032 - Sceneggiatore

Il salone della bibilioteca della Pinkerton University era semplicemente imponente.
Si sviluppava in lunghezza, sfoggiando ai lati gigantesche librerie di legno scuro che contenevano un numero indefinito di saggi, ai loro piedi solide scrivanie ampie abbastanza da ospitare quattro persone ognuna. In fondo alla sala stava il bancone del bibliotecario (un vecchio professore basso, curvo e mezzo sordo), guardato a vista dai busti di due famosi matematici europei; la luce del giorno entrava da imponenti aperture al di sopra degli scaffali laterali.


Paul, Jamie e Jack entrarono parlottando a bassa voce tra di loro, e presero posto in una delle scrivanie laterali. La biblioteca aveva già qualche ospite, soprattutto studenti del primo anno impegnati a studiare.
Immediatamente, si misero alla ricerca dei testi per cui erano lì: un libro di approfondimento sulla chimica molecolare per Jack e Jamie, e un saggio entomologico per Paul (Jamie gli chiese il perché di quella scelta, ma Jack la sviò dal discorso chiedendole se aveva sentito dell'assalto al Museo di Storia Naturale del giorno precedente, a cui si diceva avesse preso parte un misterioso personaggio chiuso in un'armatura tecnologica).
I tre amici rimasero per almeno un'ora nell'ampia biblioteca, leggendo e chiacchierando.
Ogni tanto, il vecchio bibliotecario rivolgeva loro occhiate arcigne, ma non ci diedero molto peso.
Il tempo trascorse rapido e leggero: non si vedavano da molto, ma era come se non fosse passato un solo giorno dall'ultima volta.

Poi, improvvisamente,  una serie di grida lontane e di tonfi ripetuti giunse da oltre la grande porta chiusa della biblioteca.
Tutti i presenti, compreso il vecchio bibliotecario, si voltarono in direzione dell'entrata.
I suoi diventarono più rapidi e frequenti, tutti avevano le orecchie tese per cercare di comprendere quel che stava succedendo.


NON GDR
Giorno di inizi, questo: diamo il benvenuto anche a Paul "Low Beatle" Hendrix , e alla sua avventura personale "Imprinting".

Paul: a te la parola... che cosa fai?

INCOMPLETI - 31/08/2032 - Sceneggiatore

... E scoprì di non potersi muovere.
O meglio, di non potersi alzare, di avere soltanto la possibilità di ruotare la testa a destra e a sinistra: tutto il resto del suo corpo era schiacciato da un peso insuperabile e invisibile, che Duke non aveva idea da dove originasse.
Poi, improvvisamente, un indizio.
In un angolo della sua stanza, completamente buia, galleggiavano nel nero della notte due piccole sfere verdastre che lo fissavano intensamente; ci volle qualche istante, ma poi Duke si rese conto che erano due occhi, concentrati e arcigni ma tutt'altro che minacciosi. Le cui palpebre non sbattevano mai.
Fece per parlare, ma il misterioso figuro lo precedette.


- Duke, non hai tempo da perdere... non abbiamo tempo da perdere. Ci sono grossi guai al "laboratorio F", guai che richiedono la tua presenza, e l'utilizzo delle tue capacità particolari. -

La prima cosa che colpì Duke fu che quell'uomo (o qualunque cosa fosse!) parlava in un distinto accento irlandese, proprio simile al suo, e con un'intonazione che gli risultava davvero familiare.
Il nome del laboratorio F richiamò alla mente la piccola struttura parallela al grande laboratorio in cui lui e sua madre lavoravano, sempre di proprietà delle Logan Industries, ma utilizzato per lo più da piccole equipe di ricerca su progetti secondari.
Come potevano esserci "guai" in un posto come quello?!

- Sì, lo so che ti sembra un'assurdità quel che ti sto dicendo, ma devi credermi. - riprese dopo un po' l'uomo nell'ombra - Devi andare: tua madre è già sul posto. -

Subito dopo, l'uomo misterioso chiuse gli occhi, e scomparve.
Nello stesso istante, Duke tornò padrone dei propri movimenti, gli arti leggermente intorpidi e la testa piena di domande.


NON GDR
Molto bene, iniziamo anche "Incompleti", seconda avventura singola del blog!

Duke, questo è quello che succede quando ti svegli di soprassalto... a te la parola per proseguire.

CAVALIERI - 29/08/2032 - Sceneggiatore

Il raggio laser del fucile di Santhiago scaturì dalla canna, attraversò il seminterrato male illuminato e colpì Kevin al ginocchio destro, strappandogli una violenta smorfia di dolore.
Il mercenario, nello stesso istante, si lanciò verso il materasso alle proprie spalle e con la punta delle dita sfiorò la superficie della valigetta nera.
Immediatamente dopo, un assordante ronzio si espanse nella stanza, e sotto gli occhi di Santhiago la valigetta prese a tremare e a levitare per qualche centimetro al di sopra del materasso, per poi scomporsi in un numero incalcolabile di frammenti metallici neri come la pece, che ricoprirono completamente il corpo di Kevin, nascondendolo.
Quel che si parò davanti all'eroe in armatura qualche istante dopo era ancora lo stesso criminale di prima... e al contempo non lo era più.


Sul corpo muscoloso di Kevin erano installate ora una serie di placche metalliche di un nero traslucido, che gli coprivano il corpo dalle gambe alle spalle; una maschera d'acciaio, nera anche essa e totalmente inespressiva, copriva il suo volto, e Santhiago notò alcune impressionanti (e sconvolgenti) somiglianze tra la propria armatura potenziata e quel costrutto tecnologico.
Kevin si squadrò da capo a piedi per qualche istante, il respiro pesante oltre la maschera metallica.
Quindi, lentamente, volse lo sguardo verso Santhiago ancora a qualche passo dall'entrata al seminterrato.
A grandi falcate, il mercenario corse in direzione del parapetto e dell'eroe in armatura, quindi spiccò un balzo in avanti e dalle piastre che fungevano da stivali si percepì uno sbuffo come quello dei razzi in accensione: lo slanciò potenziò il salto di Kevin, che abbatté poi un possente calcio dritto contro il petto di Santhiago.

Il colpo fece arretrare Santhiago di alcuni passi, e quando sentì qualcosa colpirgli la nuca e le spalle si accorse di aver perso l'equilibrio e di essere finito contro la breve scalinata che conduceva al seminterrato.
L'aveva sentito, quel calcio, anche attraverso la sua armatura.
Alzò la testa in direzione del mercenario, e lo vide con in mano un grosso pezzo della ringhiera di ghisa contro cui qualche attimo prima aveva sbattuto lo sgherro mascherato, staccato con la sola forza delle sue braccia:

- Non ti preoccupare di cosa sia o non sia Cerberus. - disse - Se tutto va come penso io, non ti troverà vivo quando arriverà in città! -



NON GDR
Nuovo combattimento, siore e siori!
Ora che anche Kevin ha una sua "armatura", che cosa succederà?

Un paio di cose.
La ferita che certamente hai inflitto alla gamba di Kevin, ora che ha l'armatura addosso non sembra dargli alcun fastidio.
L'armatura di Kevin non è completa come la tua, non gli copre tutto il corpo; in realtà è molto grezza, grazie alle tue conoscenze di robotica e informatica sei convinto sia una specie di prototipo semi-finito... una sorta di "versione beta" di qualcosa che alla fine potrà anche essere molto diverso.
Il fatto che sia così "simile" alla tua, un po' ti spiazza ovviamente.
L'immagine spero ti sia di aiuto per visualizzarla, anche se devi ignorare le mitragliatrici sulla schiena!
Con il suo attacco, hai perso 1 Punto Ferita: aspetto per mail, come abbiamo già fatto prima, le azioni che intendi compiere nel combattimento.


Imprinting - 30/08/2032 - Low Beatle

Il sole splendeva, quel mattino. Rain City si ridestava, come ogni giorno, immersa nella sua caoticità di città moderna, nel suo andirivieni di persone che viaggiavano, si recavano a lavoro, passeggiavano, chiedevano l'elemosina, si dedicavano ai loro affari (loschi o meno), chiacchieravano, pensavano, agivano... insomma, vivevano. Come sempre, più di sempre...
Per Paul non era così... ora, guardando dalla finestra le strade della città dal suo appartamento, era sopraffatto dai ricordi di tutto quello che era successo negli ultimi giorni...


Pochi giorni prima... l''"incidente" (così come lo definiva), uno shock per lui, abituato come tanti suoi concittadini a una vita ordinaria, regolare, abituale... lo studio, gli esami, quella ricerca che lo aveva portato a esplorare nelle sue pieghe sconosciute la chimica molecolare, ora che si avvicinava alla tesi di laurea, tante speranze, sogni, idee per il futuro che si accavallavano nella sua mente... e poi le cose avevano preso una piega inaspettata: un'esplosione (di piccola entità, per fortuna...) durante l'esperimento, e quella sensazione strana che era seguita... ed ora si sentiva diverso, e a ricordargli continuamente quello che era successo quei due... "cosi" che nelle ore successive erano spuntati sulla sua testa... per fortuna nessuno si era recato nel laboratorio dell'Università Pinkerton di Scienze e Chimica Molecolare in quel momento, nessuno lo aveva notato, nessuno si era accorto di qualcosa che non andava... nei giorni successivi Paul si era dato malato, si era chiuso in casa, aveva rimuginato sull'accaduto, si era accorto dei "cambiamenti"... non tanto esteriori quanto interni, come se ci fosse qualcosa di diverso nel suo metabolismo, nella sua natura... si era spaventato, la prima notte dopo l'incidente un incubo lo aveva destato di soprassalto, e si era trovato attaccato alla parete della stanza, in preda al terrore... sentiva che i suoi sensi erano potenziati, che aveva capacità fisiche, di adattamento, di resistenza, diverse... era dura accettare subito un tale cambiamento, ma poi piano piano si faceva strada in lui una consapevolezza... lui era sempre Paul Lendrix, la sua mente era sempre quella di un giovane intelligente, gentile, un po' timido, socievole, come era sempre stato... questo era semmai un "dono" in più, qualcosa che in qualche modo gli sarebbe potuto servire, un "extra" da giocarsi... ma come? Prese in mano una copia dei fumetti che sempre lo avevano appassionato... "da grandi poteri derivano grandi responsabilità"... era vero. Dunque non poteva tenere le sue nuove "doti" tutte per lui, doveva innanzitutto capirle, razionalizzarle, diventarne padrone consapevole, e quindi utilizzarle. A fin di bene, ovviamente... sul come e perchè ci avrebbe riflettuto, con calma...


 Aveva telefonato Jack, il suo migliore amico: di lui poteva fidarsi ciecamente, e Paul, bisognoso di condividere con qualcuno quell'esperienza, si era confidato...  "Mi raccomando, Jack, nessuno deve saperlo, tantomeno Jamie, per il bene di tutti..." "Certo, Paul, sai che di me ti puoi fidare." "Grazie, amico mio..."  Jamie, la sua ragazza, aveva lasciato in segreteria vari messaggi, piuttosto preoccupata perchè lui non si era più fatto vivo negli ultimi giorni. L'aveva tranquillizzata la sera prima, in una lunga telefonata in cui confidava parte delle sue emozioni, si apriva con lei sui suoi dubbi e diceva di amarla (e in fondo era così), senza però dirle dell'incidente e delle conseguenze... certo, sarebbe stata dura nasconderle a lungo la verità, ma per il momento, in attesa di capire l'entità dei cambiamenti, era la cosa migliore da fare... Lei si era sentita sollevata, e avevano chiacchierato a lungo di vari argomenti...
Le immagini erano pian piano svanite, i ricordi avevano lasciato il posto alla realtà, a quella mattina d'agosto e di una vita di cui reimpossessarsi, prendendola "per le corna"... "O per le antenne", pensò Paul, sorridendo per la prima volta dopo parecchi giorni...
Aveva appuntamento con Jack e Jamie all'Università per quella mattina. Inforcato il cappellino con visiera, si era recato in fretta in metropolitana nel quartiere dove si trovava la sede della Pinkerton...
La biblioteca era un vasto locale interno all'Università, a cui si accedeva, entrati dal cancello principale, dopo un piccolo parco alberato e dotato di alcune aiuole, a fianco dell'edificio principale. Una costruzione neoclassica, piuttosto imponente, dove vi era la maggior concentrazione di testi, specialmente quelli di tipo scientifico, dell'intera Rain City.


"Ciao Paul, siamo qui!" Jamie sorrise alzando una mano, quando vide il suo ragazzo salire i gradini dell'accesso alla biblioteca. "Ciao Jamie, ciao Jack..." sorrise ai suoi amici, i migliori che avesse potuto desiderare. Jack rispose con una strizzatina d'occhio, Jamie gli si gettò al collo, in un abbraccio a cui non servivano parole. "Mi siete mancati, amici miei, anche se non ci vediamo che da pochi giorni..." disse Paul, dando un bacio sulla guancia di Jamie... "Da quando usi portare il cappellino?" lo incalzò la fidanzata... "Da adesso! Te l'ho detto che qualcosa nella vita di una persona prima o poi deve cambiare... mi sono accorto che questi cappellini con visiera mi piacciono un sacco, non farò mai più senza!" questa volta fu Paul che strizzò l'occhio a Jack, il quale rispose con un sorrisetto sornione...
"Avanti, volevo consultare dei libri per una ricerca, diamoci da fare!" Entrarono quiandi tutti insieme nel vasto salone centrale della spaziosa biblioteca della Pinkerton University...