venerdì 13 febbraio 2015

CAVALIERI - 29/08/2032 - Sceneggiatore

- Diavolo. Questo tipo non sta scherzando. - pensò il giovanotto cui Santhiago aveva rivolto l'ordine di chiamare la polizia.
Sì, esatto: un tizio alto quasi due metri, coperto da un'armatura d'acciaio graffiata e ammaccata, gli aveva appena chiesto (o, per meglio dire, ordinato) di prendere il suo cellulare e fare una chiamata alla polizia, avvertendoli che "il responsabile del colpo al Museo" si trovava in uno scantinato a un solo isolato di distanza dalla sua attuale posizione.
Il ragazzo tentò di balbettare una risposta, ma non riuscì a emettere alcun suono, quindi compose distrattamente il numero e fece la chiamata.


L'agente alla centrale di polizia, un uomo sulla quarantina ben oltre il suo peso forma, raccolse la chiamata: quando il giovanotto riuscì a spiegargli tutta la situazione, lui lo mise in attesa e chiamò immediatamente il detective Gale sul suo cellulare personale.
- D-detective? Sì, ecco... credo di aver trovato il suo... mercenario. Sì, Kevin Logue... -
- Che cosa?! - , urlò il detective, ancora all'interno del Museo di Storia Naturale per le indagini.


Gale e alcuni uomini raggiunsero lo scantinato dopo diversi minuti.
Quello che trovarono fu Kevin Logue, con i jeans e la canottiera nera bruciacchiati e strappati e sporchi, steso a terra a pancia in giù; era sveglio, completamente, ma del tutto impossibilitato a muoversi, come se fosse paralizzato.
Il tavolo del seminterrato era stato evidentemente rovistato, alcune carte erano sparpagliate per terra: il resto non sembrava essere stato toccato.
Mentre Gale fece chiamare un'ambulanza, Kevin lo ricoprì di improperi... di certo non aveva perso la sua vena aggressiva.
- Detective! Se incontri quel bastardo in armatura, digli che io ormai sono fuori dai giochi... ma che presto qualcuno verrà a cercarlo! -, urlò, mentre la barella lo trasportava fuori dal seminterrato.
- "Quel bastardo in armatura"... - pensò il detective - Sinceramente spero di non rivederlo mai più! -

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