Steve, colto alla sprovvista dalla decisione di Duke, non riuscì a fermarlo.
Solo quando il giovane fu sull'uscio del portone di entrata al laboratorio F, lo scienziato riuscì a dirgli qualcosa: una domanda generica, un monito vago, che Duke nemmeno comprese del tutto, concentrato com'era sulla notizia che sua madre Susy si trovasse da qualche parte all'interno.
Gli altri scienziati al di fuori lo guardarono entrare nella struttura, preoccupati e colti alla sprovvista.
Davanti a Duke, si aprì una stanza rettangolare che si sviluppava in orizzontale, con pavimento, pareti e soffitto dello stesso grigio asettico; alcune luci al neon, quelle accese ovviamente, traballavano vistosamente, conferendo un'area inquietante alla situazione.
Proprio come tutti gli altri laboratori minori delle Logan Industries, la prima stanza del "Reparto 1" non era altro che un'anticamera. Due porte si aprivano a destra e a sinistra, conducendo (questo Duke se lo ricordava bene) in due stanze molto simili piene di computer, dove i tenici solitamente processavano i dati degli esperimenti che avvenivano nei due reparti ai piani inferiori; a completare l'arredamento della stanza, il vano dell'ascensore, prospiciente l'entrata.
NON GDR
Allora, sei entrato nel laboratorio F, finalmente!
Questa è la prima stanza del "Reparto 1": le due porte sono quelle a destra e a sinistra, il vano dell'ascensore il rettangolo bianco sulla parete a nord, tu sei (come al solito) il cerchio verde.
Appena si richiude la porta, ti sembra che dalla stanza a sinistra provengano dei rumori... strascichi, spostamenti di qualcosa, ma non ne sei sicuro: in effetti, senti che potresti anche esserti sbagliato, vista l'ansia per tua madre e l'inquietudine del laboratorio.
A te!
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